UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Bicocca, 25 anni di passione e di eccellenza nella ricerca»

La rettrice Giovanna Iannantuoni: «Entro il 2026 avremo mille posti letto disponibili. Gli studenti? Capitale inestimabile per Milano».
15 Giugno 2023

Economista, docente, rettrice del più giovane ateneo di Milano «ma proprio per questo quello più votato al cambiamento»: Giovanna Iannantuoni guida dal 2019 l’Università degli Studi di Milano Bicocca, che in questi giorni compie il suo primo quarto di secolo.

Da quel primo anno accademico sono stati realizzati molti progetti, ma quali saranno i prossimi?

Siamo nel pieno di una rigenerazione che coinvolgerà tutto il campus. Il 19 giugno daremo il via ai lavori in piazza della Scienza, dove faremo non solo un rinverdimento ma un progetto di ricerca molto ambizioso in cui andremo a mettere dei sensori sia nella piazza che nel sottosuolo per vedere come defluisce l’acqua piovana. Lo scopo è studiare una delle problematiche tipiche della nostra città, che è il rischio idrogeologico. Il cantiere durerà meno di un anno, quindi siamo nel mezzo del cambiamento. Nel breve vedo un campus completamente rinnovato, bello e salubre, efficiente dal punto di vista energetico ma anche di sostenibilità.

Sul tema della sostenibilità e dell’impatto ambientale ormai si discute da tempo, soprattutto qui a Milano: come risponde l’ateneo?

Abbiamo tante idee. Daremo il via a un progetto di mobilità dolce mettendo dei sensori per analizzare la mobilità pedonale, ciclistica e automobilistica. Avremo una control room in cui alme-no per un anno studieremo questi dati in maniera tale da dare un consiglio su come ridisegnare la mobilità nel nostro quartiere. L’idea di sostenibilità è legata alla capacità di mettere a terra dei progetti che cambino la vita delle persone e tocchino il benessere dei singoli.

Parlando di sostenibilità è impossibile non citare Musa, il progetto di riqualificazione e rigenerazione dell’intero quartiere di cui l’ateneo è capofila.

L’idea che ho avuto quando sono stata eletta è stata di dire ai miei scienziati di considerare il campus e la città di Milano come un laboratorio di sperimentazione. E il progetto Musa, di cui siamo capofila – e dove S sta per sustainability – cerca di declinare questo concetto di sostenibilità in una maniera molto ampia. Non va mai dimenticato che parlare di sostenibilità e sviluppo ha senso se fatto includendo tutti. Non sono temi teorici ma devono essere accompagnati da giustizia e solidarietà.

Un altro tema caldo è quello del caro-affitti: è un’emergenza che colpisce gli atenei, voi avete registrato richieste di aiuto?

Noi siamo molto attenti al tema delle residenze, a settembre ne abbiamo inaugurata una ex novo e contiamo di arrivare a un migliaio di posti letto disponibili entro il 2026. Ovvio che a Milano – dopo Boston prima città universitaria al mondo con più di 200mila universitari – gli studenti sono un capitale umano inestimabile. Investiamo in questo capitale umano, con le istituzioni pubbliche e il mondo privato dobbiamo siglare un’alleanza in cui alle parole seguano i fatti e – da economista posso dirlo – i soldi, gli investimenti. Milano senza le sue otto università e i suoi 200mila studenti non sarebbe la stessa Milano che conosciamo oggi.

La consegna dell’edificio U10 – Logos, che dovrebbe accogliere un nuovo studentato, è slittata di due anni: quando è prevista la fine dei lavori?

Nel 2025. Avremo un’intera torre dedicata agli studenti con 104 nuovi posti letto, ma abbiamo anche altri progetti: stiamo discutendo con Comuni dell’hinterland come Monza e Sesto San Giovanni per realizzare nuove residenze universitarie.

Venticinque anni sono un anniversario importante: se dovesse racchiudere in poche parole il significato di questo compleanno, quali sarebbero?

La Bicocca è un posto un po’ magico, era un luogo tradizionalmente fuori dalla città, agricolo e poi diventato manifatturiero. Poi, all’improvviso, la svolta, da quartiere manifatturiero a luogo di cultura, con l’università, il teatro e il museo. Proprio per questo la parola “evoluzione” è quella che racchiude la storia di Bicocca. Accanto alla volontà di cambiamento, il Dna di Bicocca è fatto di grande passione, devozione ed eccellenza per la ricerca.

Quindi passione e cambiamento?

Passione e cambiamento, una muove l’altro.

Rachele Callegari

Avvenire Milano, 14 giugno 2023