UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Adolescenti, incubo malattie mentali

A rischio due giovanissimi su 10. Al via “Upgrade” un progetto che offre nuovi stimoli ai ragazzi che vivono gravi crisi psicologiche
9 Giugno 2023

Una grande alleanza educativa per accompagnare gli adolescenti in crisi. Si intitola Upgrade e punta a rimettere al centro i ragazzi, accogliere la loro sofferenza e offrire loro spazi per superare le conseguenze del biennio vissuto con l’incubo della pandemia. In qualche modo “aggiornare” le speranze dei giovani – appunto Upgrade – per tornare a progettare il futuro. L’iniziativa è sostenuta da Fondazione Cariplo all’interno del bando “Attentamente” e realizzato da Fondazione Soleterre, Fondazione Guzzetti, Università Cattolica e Fondazione Irccs Policlinico San Matteo.

Il progetto coinvolge direttamente 800 minori – oltre ai genitori e agli insegnanti - attraverso le attività per le scuole e, indirettamente, almeno 5mila adolescenti grazie ad eventi e iniziative di sensibilizzazione dedicate e che si svolgono nell’area metropolitana di Milano e nella provincia di Pavia. Perché un progetto che punta prendersi cura del benessere emotivo, psicologico, relazionale di bambine e bambini, ragazzi e ragazze? I dati, più volte rilanciati in questi mesi, destano preoccupazione. I disturbi neuropsichiatrici dell’età evolutiva riguardano tra il 10 e il 20% della popolazione infantile e adolescenziale tra gli 0 e i 17 anni. Una situazione acuita dalla pandemia che ha reso ancora più fragili i ragazzi dai 14 ai 18 anni. Ma non è tutto. Da uno studio condotto su 216 adolescenti grazie alla collaborazione tra Fondazione Soleterre e l’Unità di Ricerca sul Trauma del Dipartimento di psicologia dell’Università Cattolica pubblicato sul Journal of Child and Adolescent Trauma è emersa la difficoltà dei giovani nel dare un senso a ciò che provano (40,7% degli intervistati). Il 34% ha dichiarato di non essere in grado di controllare il proprio comportamento quando è arrabbiato, mentre il 50% manifesta anche rabbia verso se stessi. Ma il dato più allarmante è quello che indica come il 17,3% degli adolescenti intervistati pensa che sarebbe meglio morire o pensa di farsi del male.

«Fondamentale intervenire tempestivamente – ha osservato Damiano Rizzi, presidente di Fondazione Soleterre – per evitare che i sintomi peggiorino e che da sintomatologie depressive e ansiose si evolvano in disturbi psichiatrici più gravi. Ma ancor prima, è necessario dare a ragazzi e ragazze la possibilità di accedere a un servizio che possa rispondere alle loro esigenze a livello emotivo e psicologico». Sulla necessità di fare in fretta concorda anche Chiara Ionio, psicologa dello sviluppo dell’Università Cattolica e coordinatrice della ricerca, secondo cui i giovani nel riferire il loro disagio e le loro fragilità «ci stanno dicendo di un bisogno di confrontarsi con adulti che possano aiutarli nel processo di significazione non solo degli eventi che avvengono fuori da loro, ma anche delle emozioni, dei pensieri e dei sentimenti che sentono dentro di loro, a cui non riescono a dare risposte da soli». Da qui la necessità di mettersi al loro fianco, di sostenerli in modo coerente perché, come messo in luce da Michele Rabaiotti, direttore di Fondazione Guzzetti «oggi più di ieri rischiamo di raccogliere dei cocci di un’esperienza che ha certamente compresso il mondo dell’adolescente». Il progetto Upgrade intende proprio accogliere il disagio e offrire un’occasione ai ragazzi e alle ragazze di esprimere il loro malessere. «Vogliamo dire loro che è possibile, anzi è buona cosa, sono legittimati a esprimere il loro disagio e a chiedere aiuto – ha concluso Rabaiotti - anche a fronte di situazioni che possono essere considerate normali, poco gravi».

Luciano Moia

Avvenire Milano, 9 maggio 2023