UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

La misericordia nelle opere di Alessandro Manzoni

Un’analisi del tema del perdono, divino e umano, nei principali scritti dello scrittore di cui ricorre quest’anno il 150esimo della morte
31 Maggio 2023

“I grandi scrittori scrittori della letteratura italiana, in particolare Dante e Manzoni, ci offrono spesso l’occasione per riflettere sulla misericordia di Dio, che è Amore che cerca l’uomo, lo accoglie, lo perdona e lo salva”.

Inizia così il contributo di p. Giuseppe Oddone, assistente nazionale dell’AIMC e consulente ecclesiastico dell’UCIIM, sulla figura di Alessandro Manzoni, nella ricorrenza del 150esimo anniversario della morte. La misericordia, infatti, è il centro ispiratore delle sue opere, e in particolare de “I Promessi Sposi”.

“La misericordia di Dio – scrive p. Oddone – aleggia su tutta la vicenda, porta una ventata di speranza, invita a considerare la possibilità di un cambiamento, di una ripresa nuova della vita”. Autentico eroe della misericordia è fra Cristoforo: “Egli compare solo in alcuni momenti della vicenda, ma nonostante ciò è determinante ai fini della narrazione”.

Fra i diversi episodi citati nel testo, c’è la consegna ai promessi sposi del pane del perdono: “Qui dentro c’è il resto di quel pane… il primo che ho chiesto per carità… Lo lascio a voi altri: serbatelo, fatelo vedere ai vostri figlioli. Verranno in un tristo mondo ed in tempi tristi… dite loro che perdonino sempre, sempre tutto, tutto! E porse la scatola a Lucia”.

Il tema della misericordia pervade anche le altre opere del Manzoni. Negli Inni Sacri il poeta mette in luce l'importanza e gli effetti della fede nella vita personale, familiare e sociale degli uomini; in particolare nell’attenzione agli ultimi, ai piccoli, agli offesi ed emarginati. Per la misericordia di Dio il divino è veramente calato nell’umano. Nel Cinque Maggio troviamo un’altra profonda celebrazione della fede e della misericordia di Dio. Quando nel luglio del 1821 il Manzoni lesse la notizia della morte di Napoleone, fu soprattutto colpito dal fatto che il grande condottiero avesse voluto riconciliarsi con la Chiesa, ricevere i sacramenti, e che sul suo letto funebre fosse posata la Croce.

“Per il Manzoni – conclude l’autore – la fede deve essere attiva ed operatrice di misericordia: egli respinge con forza la tesi arbitraria di chi vede nella morale cattolica la responsabile della corruzione dei costumi e della politica italiana, anzi sottolinea come la fede cristiana crea energie di carità e di promozione umana”.

In allegato il testo integrale a firma di P. Giuseppe Oddone.