UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Educazione ecumenica e testimonianza, sfide del futuro

L’intervento del prof. Natalino Valentini e la testimonianza sulla beata Sandra Sabattini animano la seconda giornata del Convegno UNESU-IRC
3 Maggio 2023

Il ruolo del dialogo è fondamentale nel cammino sinodale che la Chiesa sta compiendo, oltre a essere un elemento imprescindibile per un’educazione ecumenica sorgente di pace e di armonia tra i popoli. In questa prospettiva il secondo giorno di lavori del Convegno nazionale degli uffici diocesani per la pastorale della scuola e l’IRC ha coinvolto il prof. Natalino Valentini –  docente di Teologia ortodossa e protestante all’università di Urbino – sul tema “Il dialogo tra Occidente e Oriente, sfida inevitabile e urgente”.

“Il dialogo ecumenico va ripensato oggi come via di comunione, di preghiera, d’amore e non come terreno di dispute teologiche e dottrinali”, ha esordito il prof. Valentini, “occorre rifarsi con urgenza a figure come Thomas Merton che invitava a inglobare in noi tutte le realtà divise e trascenderle in Cristo”. Per questa ragione, ha proseguito Valentini, “occorre elaborare un’arte del dialogo, soprattutto in questo tempo di guerra ritrovando quella che il Card. Martini chiamava l’anima dialogica dell’Europa, trasformando le tensioni tra Oriente e Occidente in vista di un nuovo umanesimo cristiano”.

Dopo un’ampia analisi storica e una ricca proposta di pensatori offerti alla platea – da Gadamer a Mons. Pietro Rossano, da Kracauer a Don Italo Mancini – il prof. Valentini ha concluso il suo intervento focalizzando l’attenzione sulle reciproche negligenze, i pregiudizi, i limiti conoscitivi e i malintesi tra le confessioni religiose che molto hanno pesato da ultimo sul conflitto tra Russia e Ucraina.

Conflitto che assume le fattezze esemplari del bivio radicale a cui siamo di fronte: “Quello fra umanizzazione integrale e barbarie caratterizzata da un feroce fondamentalismo”. “Per tale motivo”, ha rimarcato il prof. Valentini, “oggi più che mai il dialogo ecumenico, insieme a quello religioso, appare cruciale contro ogni forma di violenza e discriminazione. Perché solo una vera conoscenza reciproca può guidare verso una possibile condivisione capace di scongiurare le pulsioni autodistruttive dell’umanità”.

Un dialogo credibile che ha bisogno di testimoni credibili. Per questa ragione, la seconda parte della giornata ha visto impegnati i convegnisti, riuniti a Rimini nella Chiesa di San Girolamo, con la testimonianza offerta da Stefano Vitali sulla beata Sandra Sabattini. Giovane studentessa morta per un incidente stradale esattamente 29 anni fa, il 2 maggio del 1984, Sandra è stata attiva fin da giovanissima nell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII di don Oreste Benzi, attraverso azioni caritative che hanno contribuito a sensibilizzare la comunità parrocchiale alla maggiore attenzione per i disabili e i tossicodipendenti.

“Nel 2007, a soli 40 anni, mi fu diagnosticato un tumore al quarto stadio avanzato”, ha ricordato Stefano Vitali già segretario di Don Oreste Benzi ed ex assessore alle politiche sociali del comune di Rimini. “Il chirurgo uscito dalla sala operatoria disse che non c’era più nulla da fare e che mi rimanevano sei mesi di vita. Don Oreste Benzi venne a casa mia il 3 settembre a un mese dall’operazione dicendomi che aveva chiesto a tutta la comunità di pregare Sandra Sabattini per la mia guarigione. Il 16 ottobre i marker tumorali erano in recessione e nel giro di poco tempo accadde l’impossibile: il 6 novembre risultai del tutto negativo agli esami, mentre le Tac successive confermarono la scomparsa di ogni forma tumorale”.

“Mi sono domandato spesso perché proprio io”, ha concluso Stefano Vitali, “fino a capire che Don Benzi aveva scelto di rivolgersi a Sandra proprio perché era l’opposto di me, lei sempre così docile ad abbandonarsi alla volontà di Dio, a incarnare il suo sorriso, mentre io – a causa del mio egocentrismo – avevo bisogno di una guarigione spirituale oltre che fisica”.

Al rimandare il senso ultimo di ogni cosa e di ogni azione a Gesù, che era proprio dello stile di vita di Sandra, si è rifatto anche il Vescovo di Rimini S.E. Mons. Anselmi quando nella celebrazione successiva al ricordo della Beata ha spronato gli insegnanti ad assumere: “Un respiro ampio per questo mondo che Dio ama e in cui non c’è nulla di estraneo alla sua essenza. Occorre mantenere degli occhi evangelici su ogni aspetto del creato e ciò vale in particolare i docenti che sono protagonisti di quest’opera disvelatrice”.

In allegato le diapositive del prof. Natalini