UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuola, suona la prima campanella

Ma si riparte con 200mila supplenti
13 Settembre 2022

Domani riprendono le lezioni per più di 2,5 milioni di studenti su un totale di 7,2 milioni, ma troveranno in clas-se ancora 200mila insegnanti precari, praticamente uno su quattro, nonostante le oltre 50mila nuove assunzioni effettuate dal ministero dell’Istruzione nel mese di agosto. Dopo gli alunni della provincia autonoma di Bolzano, che hanno ripreso lunedì scorso, domani la prima campanella dell’anno suonerà in Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento. Il 13 settembre sarà la volta di bambini e ragazzi della Campania. Il 14 settembre le lezioni prendono il via in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Il 15 riprenderanno, invece, in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. In coda, il 19 settembre, Sicilia e Valle d’Aosta.

«A tutta la scuola italiana – scrive il ministro Patrizio Bianchi in un messaggio – va il mio ringraziamento per il grande impegno profuso in questi due anni difficili, che sarà alla base di questo nuovo anno scolastico e di quel ritorno a una normalità per cui abbiamo lavorato e che consentirà, finalmente, di tornare a guardarci in viso, di sederci più vicini, di riprendere attività e abitudini che avevamo dovuto mettere da parte».

Tra le abitudini di cui la scuola farebbe volentieri a meno c’è la cosiddetta “supplentite” che, anche quest’anno, non parrebbe essere risolta. I 50.415 nuovi docenti assunti durante l’estate (cui si aggiungono 9.021 Ata e 317 dirigenti), rappresentano, infatti, poco più della metà delle 94.130 immissioni in ruolo autorizzate per quest’anno dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Restano quindi vacanti altri 43.715 posti, come ricorda il sindacato autonomo Anief, che torna a chiedere l’utilizzo del doppio canale, stabilizzando tutti i precari storici con almeno 36 mesi di servizio. «Pure quest’anno un posto da insegnante su due autorizzato dal Mef rimarrà purtroppo vacante, sebbene siano state attivate nell’ultimo periodo ben sette procedure concorsuali», ricorda il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, che invita i precari ad «aderire al reclamo collettivo gratuito rivolto al Comitato europeo dei diritti sociali contro l’abuso infinito dei contratti a termine sottoscritto per chi opera nella scuola italiana». Stabilizzare tutti i precari, come promesso dai partiti in campagna elettorale, avrebbe comunque un costo di oltre 600 milioni di euro, evidenzia un’elaborazione di Tuttoscuola.

«L’unica soluzione al problema – propone il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli – sarebbe fare come all’estero, cioè le scuole dovrebbero assumere direttamente il personale. E non è che devono farlo i presidi, perché nelle scuole c’è un organo collegiale, il comitato di valutazione eletto dal collegio dei docenti, che già oggi verso giugno dà pareri sulla conferma del ruolo dei vincitori del concorso. Ecco, non capisco perché allora non possa farlo già un anno prima preventivamente, quando si tratta di assumere i docenti. Basterebbe poco per sistemare le cose e avere già a settembre le cattedre coperte in tutte le scuole».

L’anno che sta per ripartire porta con sé anche una novità: l’ora di educazione motoria obbligatoria per gli alunni della quinta primaria. Dal 2023/2024 toccherà quindi anche a quelli della quarta. Questa materia sarà affidata a docenti specialisti. «Pertanto - puntualizza il Ministero nelle indicazioni operative inviate ieri alle scuole – i docenti di posto comune delle classi quinte non progettano più ne realizzano attività connesse all’educazione fisica. Le ore precedentemente utilizzate per questo insegnamento vengono attribuite ad altre discipline del curricolo obbligatorio, tenendo a riferimento quelle individuate dalle Indicazioni nazionali».

Paolo Ferrario

Avvenire, 11 settembre 2022