UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

10mila studenti per «Fedi in gioco a scuola»

In classe spazio ai temi della cittadinanza grazie all’iniziativa promossa da Acec e Mymovies e il coinvolgimento delle sale della comunità
17 Maggio 2021

Oltre 10mila studenti appartenenti a 380 classi di tutta Italia hanno partecipato alla 2ª edizione di «Fedi in gioco a scuola» a partire da febbraio e in corso fino a fine maggio. Una partecipazione affatto scontata, certamente non facile, resa possibile dall’entusiasmo e dalla professionalità delle 30 Sale della comunità aderenti, che hanno saputo dialogare con le scuole, e dalla partnership tecnica con Mymovies.

Nell’ultimo anno, che il Covid ha segnato pesantemente imponendo lunghi periodi di Dad e la chiusura delle sale cinematografiche, Acec ha dato nuova fisionomia al progetto, che ha visto le proiezioni svolgersi online: collegandosi a un’area riservata di Mymovies, studenti e docenti hanno potuto condivide- re la visione dei film in rassegna e approfondire i temi del dialogo interreligioso, della cittadinanza, dell’integrazione e degli stereotipi che spesso la ostacolano. In programma 5 documentari d’autore e 5 corti (3 premi Migrarti e 2 film di appeal internazionale) in cui il registro leggero della commedia ha saputo catturare l’interesse dei ragazzi.

«Possiamo dire che non tutto il Covid vien per nuocere - così Irene Gambetti della sala Don Fiorentini di Imola - se la sala rimane lo strumento più adatto e coinvolgente per apprezzare appieno tutta la ricchezza di una visione in una dimensione comunitaria, è pur vero che solo grazie all’agilità della fruizione online abbiamo potuto organizzare un numero così alto di proiezioni e con tanta libertà di programmazione per i docenti». Benefici indubbiamente potenziati dal format dei 'corti', che hanno permesso agli insegnanti di organizzare visione e discussione nell’unica ora di lezione.

«Particolarmente apprezzata la flessibilità per poter sviluppare il progetto secondo gli orari più consoni e con la possibilità di costruire dei percorsi ad hoc per ogni gruppo classe - confermano Angelo Chirico e Maddalena Giltri della sala San Giuseppe di Brugherio -. Ogni insegnante, infatti, ha potuto predisporre un programma specifico per i propri alunni, scegliendo tra la ricca offerta di titoli e di temi. I più discussi, quelli legati all’integrazione, all’identità dei migranti di seconda generazione e a un’educazione intesa come percorso verso una comunità inclusiva, a partire proprio dalla scuola che per prima deve confrontarsi con la diversità, per sviluppare in- contri culturali declinati al plurale».

Tiziana Vox

Avvenbire, 16 maggio 2021