UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il decalogo dei maturandi per mettere tutto ‘sottosopra’

A Verbania le quinte dell’istituto Cobianchi lanciano un manifesto per la scuola: nasce così un «nuovo umanesimo scolastico»
18 Marzo 2021

Il mondo va nella direzione sbagliata? E allora, perché non mettere tutto «sottosopra»? Ma proprio tutto. Con l’entusiasmo generato dall’enciclica Fratelli tutti letta in classe insieme al prof di religione. È bastato che don Angelo, sull’eco ancora viva del Papa domandasse ai suoi studenti «che mondo sognate?», perché i ragazzi rispondessero con un fiume di parole che descrivevano un mondo che «non era quello, per sintetizzare, di Trump, ma quello del bene, e del bello» spiega il sacerdote

C’era, nelle parole dei giovani dell’istituto Cobianchi di Verbania, la «denuncia di tutto ciò che non va, ma che può diventare annuncio. Di tutto ciò in cui vorremmo non stancarci di credere e che ci possa aprire a un presente e a un futuro di speranza, al rispetto di ogni uomo, capaci di essere artigiani di pace e di giustizia».

La voglia di mettere tutto in discussione, in un anno difficile per tutti e in special modo per ragazzi di quinta superiore, tutt’oggi in Dad. Dal basso: è nato così, e sta crescendo di giorno in giorno, il progetto «Upside down». La scommessa di mettere sottosopra le cose «non per sfasciare, ma per costruire». Perché «anche il bene deve fare casino. Non si può dire questa parola? Ormai l’ho detta...», sorride don Angelo Nigro. Il giovane parroco di Ghiffa, che dalle sponde del lago Maggiore sta aiutando gli studenti a lanciare il loro «Manifesto di un nuovo umanesimo scolastico».

Chi come lui lavora nella scuola sa che è da lì che può partire il cambiamento. L’idea è stata estesa ad altre scuole superiori del territorio e il progetto prevede una giornata, a fine maggio, che coinvolga tutti gli studenti nell’adesione simbolica – sottoscrivendo con l’impronta della mano o una firma – il decalogo che sarà esposto fuori dalla scuola e che riguarda temi e valori fondamentali, sociali, sportivi, comunicativi e ambientali, artistici e religiosi. Sarà realizzata anche una maglietta, «di buona fattura, di quelle che durano, e che potranno essere indossate anche il giorno della maturità», e il cui ricavato andrà in parte nell’acquisto di strumentazione didattica e in parte al progetto Caritas di sostegno ai migranti della rotta balcanica.

I giovani non sono soli in questa avventura: li accompagneranno personaggi della cultura, dell’economia, dello spettacolo e dello sport che ogni lunedì mattina si affacceranno al loro pc nella prima ora di Dad, per delle testimonianze. Dopo Antonino Canavacciuolo e la moglie Cinzia Primatesta, sarà la volta di Gherardo Colombo, di Annalori e Umberto Ambrosoli, di Liliana Segre e di altri «testimoni di vita che non si sono stancati davanti al male, ma che hanno ancora il fuoco della vita piena».

Annalisa Guglielmino

Avvenire, 17 marzo 2021