UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Saltano programmi, compiti e interrogazioni»

Noemi, liceale: mancano risposte su tutto. A partire dagli autobus
12 Gennaio 2021

La lezione di matematica in presenza? Non ha prezzo. Noemi Mafessanti frequenta la quinta liceo scientifico all’Istituto Falcone di Asola, nel Mantovano. «Venerdì abbiamo visto la protesta degli studenti di Milano – racconta – . Nella chat di classe ci siamo detti: dobbiamo farci sentire anche noi». Perché i problemi non sono uguali per tutti. «Ad esempio qui è un anno che aspettiamo la nuova organizzazione dei trasporti. Da tempo chiediamo altri autobus, d’accordo con la scuola. Ma le risposte non sono mai arrivate». Così ieri è andato in onda, davanti ai computer, lo sciopero della Dad, condiviso con varie scuole della provincia di Mantova, Cremona e Brescia.

«Abbiamo partecipato virtualmente in 350. I prof? Con loro abbiamo un rapporto speciale. Nei giorni scorsi abbiamo discusso della situazione e poi ci siamo presi le nostre responsabilità». Il giudizio sulla Didattica a distanza è lapidario. «Non è stata efficace. Era giusto provarci, ma adesso ci chiediamo: quando si torna in classe? A ottobre abbiamo fatto un mese in presenza e a qualcosa è servito. Ora, davanti al pc, tante cose non si capiscono senza trascurare il fatto che le lezioni sono ridotte e alcune parti del programma saltano».

Noemi ha una mamma che fa l’infermiera e sa benissimo quali rischi si corrono con i possibili assembramenti. Come tanti studenti, però, riconosce che il problema non è dentro le classi, perché i presidi hanno saputo gestire bene tutti i punti critici, dalle distanze alle mascherine. «Semmai ci preoccupa il poco preavviso con cui veniamo informati tutte le volte sulle decisioni delle autorità: uno o due giorni prima. Così tutto è inutile: compiti fatti, verifiche e interrogazioni programmate».

Sullo sfondo c’è la Maturità. Non sarà una prima volta assoluta, il 2020 è già un buon precedente. «Siamo molto preoccupati lo stesso. Per l’esame e poi per l’università. Nessuno ce ne parla, nessuno ci sta aiutando con l’orientamento. Chiederemo un aiuto ai prof, non appena potremo tornare in classe».

Diego Motta

Avvenire, 12 gennaio 2021