UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Ripensare l’educazione nel XXI secolo

Rivoltella (Univ. Cattolica): “La didattica richiede una comunicazione dialogica e un sostegno cognitivo e relazionale”
21 Dicembre 2020

“Sul piano della didattica, la lezione dell’emergenza ha consentito agli insegnanti di ripensare le loro azioni professionali. Si è capito che il progettare – tradizionalmente pratica implicita e centrato sul contenuto – deve essere esplicitato e ricalibrato sulle attività”.

Lo ha detto Pier Cesare Rivoltella, docente di pedagogia all’Università Cattolica di Milano e presidente della Società italiana di pedagogia, intervenuto alla prima giornata dell’incontro “Ripensare l’educazione nel XXI secolo”. Promosso dal ministero dell’Istruzione, l’appuntamento si è aperto con il saluto del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e l’introduzione della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

Progettare, ha spiegato Rivoltella, “significa non replicare, fare i conti con la densità della videolezione rispetto alla lezione in presenza, lavorare in ottica di microlearning, prestando attenzione alla granularità dei contenuti, alle ore effettive dello studente, agli orologi quotidiani e settimanali, al carico cognitivo”. Si è inoltre capito che “la comunicazione didattica trasmissiva non funziona; va sostituita con una comunicazione dialogica, più relazionale e focalizzata. La mancanza della scuola ha aperto il bisogno non solo di un sostegno cognitivo, ma anche (soprattutto) relazionale, affettivo, ambientale. Serve l’aggancio affettivo, riprodurre i luoghi, riprodurre le routines”. Infine, “si è capita la necessità di sostituire una valutazione sommativa e basata sulla misurazione, con una valutazione autentica, diffusa, formatrice”.

Sir, 18 dicembre 2020