UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Il ministero: uso delle paritarie? «Possibile»

A Torino c’è già un dialogo aperto. Il vescovo Nosiglia: è stato costituito un tavolo con la presenza della diocesi e delle autorità scolastiche regionali
25 Agosto 2020

L’uso degli spazi aggiuntivi offerti dalle scuole paritarie? «Del tutto possibile e non è mai stato previsto il contrario». Arriva nel giro di poche ore la risposta del ministero dell’Istruzione all’intervista che padre Luigi Gaetani, presidente nazionale della Conferenza italiana dei superiori maggiori (Cism) ha rilasciato in mattinata al sito Vatican News sottolineando come non solo «sulla prossima riapertura come scuole paritarie non siamo stati coinvolti», ma anche «nessuno ci ha ancora interpellato sulla nostra offerta di mettere a disposizione spazi didattici all’interno delle nostre scuole se quelle statali si trovassero in difficoltà per il rispetto delle distanze». Una offerta, quella avanzata settimane fa da Cism e Usmi (la Conferenza che riunisce le congregazioni religiose femminili), che potrebbe coinvolgere anche le strutture di quelle paritarie che tristemente il prossimo 14 settembre non riapriranno affatto, «vittime » anch’esse di questa pandemia e dell’assenza di un reale piano di aiuti per superare questo grave momento.

Dal ministero di viale Trastevere nel primo pomeriggio di ieri arriva una risposta al tema sollevato, cercando anche di fare chiarezza e soprattutto confermando che «le lezioni riprenderanno il 14 settembre, mentre dal 1 settembre vi sarà il recupero degli apprendimenti». In sostanza, spiega il comunicato del dicastero guidato dal ministro Lucia Azzolina, «la precisazione si rende necessaria a seguito di prese di posizione e notizie in cui si asserisce anche che il governo non voglia utilizzare le paritarie per pregiudizio ideologico». Al contrario, prosegue la nota, «non è mai stato previsto un divieto di utilizzo e nè potrebbe esserlo », anche perché, «le scuole paritarie fanno parte del Sistema nazionale di istruzione e non c’è pregiudizio alcuno nei loro confronti». Dunque «nell’ambito della possibilità prevista dal cosiddetto decreto 'Agosto' di affittare spazi nell’ambito dei patti territoriali previsti dal Piano per la ripartenza è assolutamente possibile, per gli Enti locali, fare ricorso alle scuole paritarie per recuperare aule aggiuntive », sottolineando che «peraltro ci sono accordi siglati a livello locale che vanno già in questa direzione».

È il caso, per esempio, dell’arcidiocesi di Torino e la diocesi di Susa, come ricorda in una lettera l’arcivescovo Cesare Nosiglia: «È aperto un tavolo di confronto tra diocesi e autorità scolastiche regionali per definire un protocollo d’intesa per la gestione degli spazi». Per questo l’arcivescovo Nosiglia a tutti i parroci e agli istituti religiosi «a collaborare in tal senso, mettendo a disposizione locali non direttamente destinati alle celebrazioni ». Una disponibilità «in comodato gratuito» anche se tutte le spese (inclusa la sanificazione) sono a carico delle scuole. La parola passa, dunque, agli Enti locali che sul territorio devono verificare mancanze e disponibilità. Come ribadito da padre Gaetani «le scuole paritarie sono disposte alla collaborazione» spezzando quella sorta di «invisibilità» in cui «sembriamo essere finiti».

Enrico Lenzi

(Ha collaborato Marco Bonatti)

Avvenire, 23 agosto 2020