“In questa emergenza senza eguali, almeno dalla fine dell’ultimo conflitto mondiale, la scuola, cioè le diverse realtà scolastiche statali, comunali e paritarie, costituiscono, per unanime consenso, un baluardo che preserva e prepara il futuro dei bambini, dei ragazzi e delle loro famiglie, dunque di tutti. In particolare le scuole cattoliche, da sempre, puntano sull’alleanza educativa con le famiglie, come pure sul radicamento nel territorio, ossia nel quartiere, in una ricca rete di relazioni”. Lo evidenzia, in una nota, il Tavolo delle scuole paritarie cattoliche della diocesi di Forlì-Bertinoro, costituito da qualche tempo nel rispetto degli specifici carismi e metodi delle diverse scuole.
“Sappiamo che in questo momento tante famiglie vivono un forte disagio economico e sono chiamate a resistere unite – evidenzia la nota -. Anche le scuole paritarie, che non dispongono di fondi sicuri come le statali e le comunali, vivono lo stesso disagio e cercano di resistere unite, con le proprie risorse. Risorse che, in certi casi, debbono ‘completare’ quanto proviene dal Fondo integrazione salariale, perché gli insegnanti abbiano lo stipendio pieno. Con le medesime risorse vanno affrontate anche le spese fisse, che restano”.
Fin dall’inizio di questa crisi, spiega il Tavolo, “si è cercato il dialogo con le famiglie e fra le scuole, per andare incontro, per quanto possibile, alle famiglie degli alunni, sapendo che le scuole, come le famiglie hanno bilanci e prassi differenti. In ogni caso lo sforzo comune è di alleggerire i pesi delle famiglie. Ferma restando la disponibilità al confronto franco e leale con chiunque abbia particolari difficoltà, si deve constatare, con tristezza, che, a volte, si diffondono notizie incomplete o non corrispondenti al vero, senza aver cercato il confronto”.
La nota conclude: “I nostri bambini e i nostri ragazzi, pensiamo, hanno bisogno di alleanze tra adulti basate su onestà, franchezza e corresponsabilità, se si vuole che le nostre scuole resistano e continuino a essere famiglie di famiglie, non per mera convenienza o comodità, ma per una consapevole scelta educativa”.
Sir, 9 aprile 2020