Spiegare la dottrina sociale della Chiesa ai giovani. A Napoli ci provano insieme Chiesa, Università e Movimento cristiano lavoratori (Mcl), in una «tre giorni» che vede confrontarsi i protagonisti della politica, delle professioni e del mondo del lavoro. Un’opportunità per cento giovani, selezionati tra parrocchie, associazioni e movimenti, che da giovedì 30 novembre e fino a sabato 2 dicembre, presso la facoltà di Giurisprudenza della Federico II, sentiranno parlare di bene comune, centralità della persona umana, sussidiarietà. L’iniziativa, denominata «Active school jobs», voluta dal cardinale Crescenzio Sepe e promossa dal presidente provinciale di Mcl Michele Cutolo e dal rettore della Federico II Gaetano Manfredi, ha voluto dare seguito all’appello lanciato a febbraio dai vescovi del Mezzogiorno, riuniti a Napoli proprio sul tema del lavoro. «Basta con le diagnosi e le analisi – ha detto l’arcivescovo alla presentazione di ieri mattina – ora bisogna passare ai progetti in cui si cerca di dare concretezza alle aspirazioni dei giovani».
Sepe ha anche sottolineato che «è stato un errore credere che il tumore della criminalità organizzata fosse stato estirpato con l’arresto dei capi. Al contrario si è creato un vuoto nella società – prosegue il cardinale – in cui sono caduti i giovani dei quartieri a rischio che sono stati risucchiati dalla malavita. Giovani che non sono stati accolti dalla famiglia, dalla scuola e nemmeno dalla Chiesa». Perciò è urgente educare, formare e intervenire sulla futura classe dirigente, parlando a chi oggi non crede nelle istituzioni. Alla «tre giorni» interverranno, tra gli altri, il presidente emerito della Corte costituzionale Francesco Paolo Casavola, il magistrato di Cassazione Raffaele Rossi, i professori Domenico Marafioti (già preside della Pontificia università teologica), Annarita Trotta (Università di Catanzaro), Mario Taccolini della Cattolica di Milano. «Siamo riusciti – chiarisce il presidente di Mcl Cutolo – a coinvolgere tanti protagonisti italiani. L’obiettivo è dare linfa ai giovani sui valori portanti della società». Una iniziativa che vuol diventare anche un riferimento nazionale al Sud. E per questo anche la presenza del presidente nazionale di Mcl Carlo Costalli e del ministro Claudio De Vincenti checoncluderà i lavori, testimoniando l’attenzione del governo per il Sud. «Dai ragazzi – ha detto il rettore Manfredi – aspettiamo un nuovo astrolabio, capace di farci percorrere nuove rotte, lungo mappe mai esplorate. E soprattutto ci impegniamo a fare di più, perché ad oggi non è stato fatto abbastanza».
Intanto a Ponticelli, quartiere della periferia est di Napoli, presso l’istituto Sannino Petriccione, arrivano le Scholas occurrentes: la proposta educativa di papa Francesco, una rete che allaccia maglie in tutto il globo: 446.133 scuole, in collegamento tra loro, in 190 Paesi, accomunate da progetti e idee per una comune visione del mondo. Da ieri mattina trecento ragazzi, dai 15 ai 17 anni, si stanno confrontando, per cercare soluzioni a problemi e dare risposte a silenzi. A Ponticellisi prosegue fino al 1 dicembre, con studenti di fedi e nazionalità diverse, provenienti da 20 scuole, di ogni parte della città: da Fuorigrotta (Augusto Righi) al Vomero (liceo Comenio), dal centro storico (istituto Isabella d’Este Caracciolo) alla periferia (politecnico Fermi-Gadda). I ragazzi rifletteranno su: discriminazione. disoccupazione giovanile e bullismo. Venerdì, nel confronto pubblico con autorità locali civili ed ecclesiali, da cittadini attivi presenteranno le loro proposte, frutto del confronto. Le Scholas occurrentes nascono, infatti, proprio per iniziativa di Bergoglio (quando era arcivescovo di Buenos Aires) con l’obiettivo di sviluppare l’educazione, la crescita sociale e il pieno coinvolgimento dei giovani.
Rosanna Borzillo
Avvenire, 28 novembre 2017
Sull’iniziativa di Scholas occurrentes a Napoli leggi anche: https://agensir.it/quotidiano/2017/11/24/giovani-da-lunedi-arriva-a-napoli-scholas-cittadinanza-la-proposta-educativa-di-papa-francesco/