Un «anno di prova», sganciato da premi retributivi, per «verificare la bontà e l’efficacia della procedura e degli strumenti adottati». È la proposta che l’associazione professionale dei presidi, Disal, fa al ministero dell’Istruzione nei giorni in cui «si è avviata per la prima volta nella scuola italiana la macchina della valutazione dei dirigenti scolastici, di fatto oggi l’unica componente della scuola oggetto di valutazione professionale». Nessuno stop, spiega il presidente nazionale Ezio Delfino, ma «un anno di prova nel quale verificare, rettificare o integrare il modello adottato, per renderlo più adeguato al miglioramento di processi educativi, per eliminare alcune rigidità e per permettere ai dirigenti scolastici di riportare a coerenza tante procedure troppo burocratiche emanate in questi anni e coinvolte nella valutazione». Una proposta che arriva alla vigilia del congresso nazionale, il 25°, che si apre oggi a Firenze, e proseguirà fino a sabato. Un appuntamento annuale che quest’anno avrà come tema «riconciliare la scuola con la vita. Dirigere l’innovazione». Una riflessione «quanto mai necessaria e urgente – commenta il presidente Delfino –. Quello di dirigere l’innovazione è il contributo e il compito decisivo del preside oggi: un professionista che sa cogliere il nuovo che viene, valorizzarlo, garantirgli strumenti operativi e renderlo condivisibile». E proprio il titolo del congresso sarà al centro del dialogo a due tra Norberto Bottani, esperto di politiche scolastiche di fama europea, e Dario Nicoli, sociologo della Cattolica di Brescia ed anch’egli esperto del mondo scolastico. Un confronto che avrà sicuramente echi anche nei lavori di gruppo che caratterizzeranno al seconda giornata del congresso, mentre nel terzo e conclusivo vi sarà uno sguardo rivolto anche oltre confine, in una visione europea (sarà presente l’europarlamentare Silvia Costa) e anche mondiale con testimonianze ed esperienze. «In un contesto di forte disagio per la dirigenza scolastica statale oggi, a causa dell’enorme burocratizzazione in atto e della quantità di nuovi compiti scaricati sui presidi senza strumenti adeguati – conclude Delfino – il Convegno rappresenta l’occasione per un rilancio dell’autonomia delle scuole e dell’associazionismo professionale, dimensioni necessarie ad una guida moderna ed efficace di ogni tipo di scuola».
Enrico Lenzi
Avvenire, 30 marzo 2017
Leggi il comunicato finale sui lavori del convegno Disal a Firenze: