UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Cattolica, una didattica di qualità

Il vescovo Giuliodori: «Le nostre realtà non godrebbero del prestigio che ci viene riconosciuto senza le persone che si spendono con umanità e generosità»
19 Giugno 2018

L’identità di un istituto di formazione, ricerca e cura deve e può essere conferita anche e soprattutto dalle persone che vi operano. Lo ha ricordato martedì, al personale e agli studenti della Cattolica, l’arcivescovo vicario Angelo De Donatis, presiedendo la Messa nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, patrono dell’ateneo, nel Centro Congressi Europa dell’ateneo.

«L’identità singolare dell’Università Cattolica e del Policlinico universitario – ha affermato l’arcivescovo – è data da quell’aggettivo, “cattolica”, che esprime un reale valore aggiunto non solo in termini ideali ma anche concreti e progettuali. Si tratta di garantire un’attività didattica di qualità, che in effetti viene confermata dal numero crescente di iscritti e dalla stima di cui l’ateneo gode in ambito culturale, adottando uno stile e compiendo scelte coerenti con i principi ispiratori dei fondatori». Guardando infatti alla fondazione e alla costituzione delle prime facoltà, De Donatis ha ricordato che l’Università Cattolica «lega la sua missione al Sacro Cuore di Cristo proprio in funzione della dedicazione che per l’ateneo volle uno dei cofondatori della Cattolica, la venerabile Armida Barelli», e solo contemplando il mistero della misericordia del Signore «ogni comunità può dare continuità al messaggio d’amore di Gesù che sempre fa sgorgare, come da una fonte nascosta, quell’acqua e quel sangue usciti dal suo fianco percosso, rispondendo con compassione al gesto di violenza dell’uomo».

Dell’importanza della coerenza tra valori ideali e incarnati e vissuti aveva parlato anche il vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, nel corso della cerimonia di premiazione: ogni anno nella festa patronale vengono infatti consegnate le targhe di benemerenza al personale non docente della facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica e della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli con 20 anni di servizio, per significare il ruolo prezioso di tutti gli operatori nella vita dell’istituzione. «Le nostre realtà, Università, Policlinico e Istituto di ricerca, non godrebbero del prestigio che ci viene riconosciuto – le parole di Giuliodori – senza le persone che per queste istituzioni si spendono ogni giorno, nel silenzio, quasi nascoste, ma capaci di competenza, umanità e generosità: a loro, oggi, esprimiamo il nostro “grazie” con questo momento di festa condivisa che è espressione dell’unità di valori e di intenti che guida il nostro operato».

Riconoscenza ribadita anche dal rettore della Cattolica, Franco Anelli, che nel suo saluto ha spiegato come «i valori che ispirano le attività delle nostre facoltà e del Policlinico rimarrebbero solo parole se chi lavora in questi ambienti non li facesse propri». In particolare Anelli ha ricordato ha ricordato Nicola Gentiloni Silveri, compianto ordinario di Medicina Interna all’università e direttore del Dipartimento di Emergenza e accettazione del Policlinico Gemelli: a lui è stato intitolato un premio di laurea, riservato a laureati del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia che abbiano discusso una tesi nell’ambito della Medicina di emergenza e urgenza in relazione alla quale Gentiloni Silveri diresse per anni la Scuola di specializzazione.

Michela Altoviti

Roma Sette, 17 giugno 2018