UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Catanzaro, uno studente speciale all’Umg

Don Roberto Corapi è il cappellano. Il sacerdote sarà una guida spirituale all’interno del campus. “Ai ragazzi consiglio di sognare ad occhi aperti”
17 Marzo 2023

Una matricola… particolare. Da una settimana l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro ha il suo cappellano: don Roberto Corapi. «Mi ha nominato l’arcivescovo, che è come un padre», ha spiegato il sacerdote originario di Squillace, direttore della Pastorale universitaria, educazione cattolica e scuola dell’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. Da due anni don Roberto è parroco di Amaroni dopo essere stato per diciassette le guida spirituale della comunità di Stalettì.

Appena nominato all’Umg, ha scritto e inviato una lettera agli studenti, in cui ha definito la base del suo impegno, da portare avanti «in punta di piedi», per lasciare al centro l’obiettivo principe dell’Ateneo, la formazione: «Un collega in più al vostro fianco! Non un prete che vuole dissuadervi dalle vostre convinzioni, ma un sacerdote-compagno di strada, un amico pronto all’ascolto e con cui confrontarsi, ogni qualvolta lo desideriate».

La risposta a queste parole lo ha obiettivamente sorpreso, perché già nei primi giorni di mandato circa 200, fra studenti e docenti, hanno voluto incontrarlo: «Ho notato che hanno bisogno di una figura con cui parlare. Qualcuno mi ha chiesto dov’è la chiesa, ho risposto che la chiesa siamo noi, anche se faremo fisicamente riferimento alla cappella nell’area biomedica del campus. Qualche altro mi ha chiesto di recitare il Rosario. Io, davanti a tutta questa cultura, a persone che hanno tanto da insegnarmi, mi sento piccolino. A volte dirò messa, certo, ma non sono all’Università per quello, ci sono per incontrare chi studia e lavora, fare ciò che chiede la Chiesa della nuova pastorale».

Insomma, come ha sottolineato nella sua lettera citando Papa Paolo VI, don Roberto vuole essere testimone e non maestro: «Incoraggio gli studenti a investire sulla cultura, a credere nei doni e nei carismi che Dio ha dato a ognuno di loro. Come Chiesa abbiamo bisogno dei giovani, devono essere i protagonisti, io provo solo ad accompagnarli, essere uno sprone, infondere fiducia e, certamente, aiutarli a vivere i valori della Fede», ha proseguito il parroco, ultimo sacerdote a essere ordinato dall’arcivescovo Cantisani e il primo a recitare messa per i turisti a Caminia. «Ai ragazzi dell’Università di Catanzaro chiedo di sognare a occhi aperti perché i Santi erano grandi sognatori».  (a.c.m.)

Testo e foto da: La Gazzetta del Sud, 16 marzo 2023 (per gentile concessione)