UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Tremolada: la cultura autocoscienza della vita

Il vescovo di Brescia: all’opposto sta il non sapere, ovvero l’ignoranza non interessata a conoscere il vero senso delle cose
17 Febbraio 2023

«Potremmo dire che la cultura è l’autocoscienza della vita stessa. All’opposto della cultura sta il non sapere, un’ignoranza che non è interessata a ricercare il senso delle cose. Il nemico da combattere è l’indifferenza, il lasciarsi vivere, la superficialità, la chiacchiera, lo slogan, la battuta, un sentire istintivo». Sono alcune delle sottolineature dell’omelia del vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, pronunciata durante la Messa nel giorno della festa in onore dei patroni Faustino e Giovita - che ha riempito la città - nella Basilica dedicata ai due santi. Una celebrazione, molto partecipata, che ha visto la presenza anche del vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, e del sindaco della città orobica, Giorgio Gori.

«È per noi un onore e una gioia avervi qui a rappresentare la città e la diocesi con la quale siamo stati nominati - Bergamo e Brescia insieme - Capitale italiana della Cultura per l’anno 2023», ha sottolineato monsignor Tremolada. Per il vescovo di Brescia «c’è un rapporto inscindibile che unisce la cultura e la coscienza. Chi coltiva il vero sapere matura ogni giorno di più un’acuta consapevolezza delle cose, ha il gusto delle grandi domande e l’allergia per le facili risposte». Una società povera di cultura - ha aggiunto il presule - è una società di basso profilo e ad alto rischio. Un’economia dominata dalla logica del consumo e una tecnologia che è legge a se stessa non sono in grado di dare alla vita personale e sociale la sua piena verità. C’è assolutamente bisogno di cultura, cioè della scienza e dell’arte, nelle loro molteplici espressioni».

Esiste un’alleanza «potente tra la vita e la cultura - ha rimarcato il vescovo -. Quest’ultima non solo interpreta la vita ma la difende e la promuove, ne mantiene alto il profilo e ne custodisce il senso ultimo. L’indifferenza e la superficialità non riusciranno purtroppo a impedire che si aprano

nell’esperienza quotidiana del vivere voragini spaventose». In questo 2023, «anno di Brescia e Bergamo capitale della cultura, il mio augurio è che le nostre due città crescano in questa coscienza del valore della cultura e nella capacità di promuoverla, abbiano consapevolezza dei tesori che possiedono e a questi attingano per dare luce e gioia alla vita, preservandola da ciò che la corrompe », ha concluso Tremolada ricordando e dando voce anche a due grandi figure «che le nostre città e diocesi hanno l’onore di ascrivere tra i loro figli più illustri»: papa Giovanni XXIII e papa Paolo VI.

Carlo Guerrini

Avvenire, 16 febbraio 2023