UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Un pc (e una connessione) per vincere la povertà educativa

L’iniziativa di Caritas Ambrosiana per 150 studenti milanesi delle medie e superiori esclusi dalla Dad
14 Giugno 2021

Battere la povertà digitale per garantire a tutti uguali diritti. È una delle lezioni della pandemia sociale e da Milano arriva un segnale chiaro per la ripresa, ripartire dalle periferie combattendo l’esclusione sociale dovuta al digital divide tra ricchi e poveri della stessa città.

Da un monitoraggio condotto su un campione di 60 doposcuola parrocchiali milanesi frequentati da 2.772 ragazzi, è emerso che l’inadeguatezza dei mezzi informatici negli anni scolastici 2019/20 e 2020/21 – segnati dalla Dad – ha portato il 20% circa a seguire saltuariamente le lezioni a distanza oppure ad abbandonare la scuola. La povertà digitale colpisce il 22%, dei ragazzi che frequentano i doposcuola parrocchiali, ma sale al 90% tra gli stranieri. Nella sala della parrocchia del Curato d’Ars, voluta nel 1963 dal cardinale Montini, ci sono tutti i colori della periferia milanese. Ragazze e ragazzi italiani, spesso con radici in Paesi lontani e veli a coprire al capo, sono tra quelli scelti dai centri d’ascolto per ricevere un pc, una connessione e un tutor nell’ambito del premio 'Reboot-Riavvio' promosso da Caritas Ambrosiana in collaborazione con Robert F. Kennedy Human Rights Italia e sostenuto da Kedrion Biopharma, IBM Italia, SimpaticoTech partner Microsoft, Sky e Am- Cham Italy.

«Tra le tante forme di povertà – commenta il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti – quella digitale è tra le più odiose perché colpisce quei giovani che hanno meno opportunità e che rischiano di partire un passo più indietro. Questa iniziativa interviene in maniera puntuale su alcune situazioni di particolare disagio individuate dagli operatori sul campo e aiuterà questi ragazzi ad esprime il loro potenziale». Il riconoscimento va a 150 studenti delle medie e superiori che non sono riusciti a seguire le lezioni a distanza durante i mesi dell’emergenza sanitaria dovuta al Covid 19 per mancanza di strumenti, ma che hanno mostrato buona volontà e determinazione. Come Paolo, origini filippine, 18 anni, quarto anno di Itc. «Ho fatto fatica a seguire le lezioni perché avevamo appena cambiato casa ed eravamo senza wifi e pc. Mio fratello, anch’egli in quarta superiore, ed io ci siamo arrangiati con gli smartphone, ma la rete instabile ha reso tutto difficile». Non si è perso grazie alla sua tenacia e all’aiuto dei volontari del doposcuola. Anche E., 17enne di origine marocchina, si è trovata in difficoltà in terza liceo per la povertà digitale. «Siamo quattro sorelle, ci siamo dovute dividere la connessione. Ora posso ripartire».

Sul palco accoglie i premiati Kerry Kennedy, figlia di Bob. Dopo la sua uccisione nel 1968, lo stesso Paolo VI ne elogiò le lotte per la giustizia sociale. «E questa è giustizia sociale – chiosa Kerry che aveva 9 anni quando il padre venne ucciso e guida la fondazione a lui dedicata –, noi difendiamo i diritti dei più deboli in tutto il mondo garantendo l’accesso agli strumenti che consentono a ogni essere umano di vivere la vita con dignità. Gli strumenti digitali devono essere garantiti a tutti al pari di altri diritti fondamentali».

Paolo Lambruschi

Avvenire, 13 giugno 2021

(foto da caritasambrosiana.it)