UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Brambilla: serve cambiare passo ripartendo dall’educazione

Nella festa patronale il vescovo di Novara lancia un appello per una ripresa che non sia solo economica ma anche spirituale e culturale
25 Gennaio 2021

Un invito a uscire dall’abitudine, a cambiare passo, a fare dell’emergenza una spinta per un nuovo inizio. Così il vescovo Franco Giulio Brambilla in occasione della festa patronale della diocesi di Novara. Che nel suo discorso alla città e alla diocesi nella Messa di San Gaudenzio ha scelto di proporre una meditazione sul Battesimo di Gesù, a partire dalle pagine del Vangelo di Marco. Un appello ad assumere una visione, che nasce dalla conversione dei cuori e della società, per una ripresa dopo il dramma della pandemia, che sia anche rinascita economica, sociale, culturale e spirituale.

«Il breve Vangelo del Battesimo di Gesù – ha esordito – contiene gli elementi essenziali che ci aiutano a pensare all’anno appena iniziato come un tempo di rinascita. Se l’anno scorso abbiamo drammaticamente scoperto di essere mortali, fragili e vulnerabili, quest’anno dobbiamo accogliere il dono di essere natali, generativi e solidali». Brambilla ha poi aggiunto: «Bisogna che scommettiamo sull’educazione. Accanto alla gratitudine per i docenti e gli operatori del mondo della scuola che hanno tenuto viva la fiaccola della formazione, è necessario ora suonare lo squillo di tromba per ricuperare una straordinaria passione educativa».

«Le forze sociali, il mondo del volontariato e della carità, la società civile, i rappresentanti della politica e la gente comune si chiedano: che visione abbiamo, almeno per il prossimo decennio, per il lavoro, l’impresa, la vita della città, l’accoglienza delle nuove povertà? Potrebbe essere opportuno trovare, in questo anno, uno spazio di confronto (“stati generali”) per immaginare il futuro prossimo? La nostra Università ha fatto negli scorsi anni una bella riflessione sul valore socio-culturale del Piemonte Orientale che potrebbe diventare la base di partenza per un dialogo costruttivo aperto a tutti».

Paolo Usellini

Avvenire, 23 gennaio 2021