UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Mons. Giulietti: le difficoltà ci facciano crescere

L’arcivescovo di Lucca scrive agli studenti, alle famiglie e al personale scolastico per “consegnare” tre parole: responsabilità, solidarietà e creatività
12 Ottobre 2020

Cari amici e care amiche,

la scuola inizia quest’anno in un clima di incertezza e di preoccupazione; nonostante l’impegno di molti, la ripresa delle lezioni verrà segnata pesantemente dalle misure anti-Covid e dai limiti organizzativi e strutturali che le circostanze hanno contribuito a mettere in evidenza. Tuttavia, come spesso accade e come è già successo, i momenti difficili possono essere anche occasioni di crescita e di rinnovamento. Vorrei pertanto invitarvi a iniziare con tale atteggiamento il nuovo anno scolastico, consegnandovi tre parole: responsabilità, solidarietà e creatività.

Responsabilità

Gli ultimi mesi dello scorso anno scolastico hanno messo a dura prova la professionalità dei docenti e del personale amministrativo, ma anche l’impegno degli studenti, delle famiglie e degli enti locali. Nessuno desidera ritornare a quei giorni, per cui la riapertura è stata preparata da diversi provvedimenti per evitare che la scuola diventi luogo di trasmissione del virus. Essi, però, non funzioneranno senza l’impegno di tutti. È pertanto necessario che ognuno si senta responsabile dei propri comportamenti, impegnandosi a rispettare le norme, per la salute propria e altrui e per lo stesso buon funzionamento della scuola. Responsabilità è assumere atteggiamenti corretti – dentro e fuori dalla scuola - abbandonando quelle brutte abitudini di assembramento estivo. D’altra parte, proprio la necessità di essere più attenti alle regole può diventare una buona opportunità per imparare ad essere cittadini migliori.

Solidarietà

È ragionevole aspettarsi che i dirigenti scolastici e gli amministratori pubblici non riescano a risolvere tutti i problemi connessi con la ripresa delle lezioni, in parte perché le strutture e i mezzi a disposizione, per quanto accresciuti, potrebbero non essere sufficienti, in parte perché alcune difficoltà e alcuni problemi saranno imprevedibili e quindi ingestibili.  Ciò fa appello allo spirito di solidarietà. Durante il lockdown si è detto, scritto e cantato: “Siamo nella stessa barca”. Ora è il tempo di dimostrarlo. Sarà pertanto decisivo l’apporto, dentro la scuola, dei compagni di classe e dei colleghi, e fuori quello delle famiglie, delle parrocchie, delle associazioni, delle amministrazioni comunali… Accorgersi dei bisogni e delle povertà degli altri, cercando di venire loro incontro, aiuterà tutta la scuola a funzionare meglio; magari la comunità educante e le alleanze educative ne usciranno rafforzare e rigenerate.

Creatività

I mesi della chiusura sono stati anche segnati dallo sforzo creativo di tanti insegnanti, che hanno profuso nella formazione a distanza le loro migliori competenze ed energie, nel tentativo di non abbandonare i propri studenti. La necessità di innovare non viene meno, perché anche le mutate condizioni della frequentazione scolastica imporranno di trovare modi nuovi di insegnare, studiare, giocare, frequentarsi, usare le strutture e le attrezzature… Il prossimo anno scolastico può dunque costituire una sfida per la creatività dei giovani e degli adulti, in direzione di un ripensamento di atteggiamenti e di pratiche che faccia migliore la scuola. Don Milani, nella celebre Lettera ai giudici, sottolineava che il maestro deve preparare i suoi alunni a fare, un domani, leggi migliori di quelle di oggi, esercitando non solo l’obbedienza, ma anche la critica e la creatività. Papa Francesco, inoltre, ha invitato a dedicare un anno allo studio della Laudato si’, un documento decisivo, che indica le vie per il necessario cambiamento dell’economia, della cultura e della politica e della tutela della salute, in direzione del rispetto per l’intera umanità e la sua “casa comune”, il pianeta terra. Quest’anno la scuola può essere lo spazio dove mostrare la passione per il futuro, cercando di superare gli steccati dell’egoismo e quelli ideologici, per il bene di tutti.

Anche per il 2020-21 voglio rivolgere un saluto e un augurio speciali alle scuole paritarie di ispirazione cattolica della Diocesi. So infatti che la pandemia ha accresciuto le fatiche e le preoccupazioni di carattere economico e organizzativo, anche per la scarsa sollecitudine di alcune istituzioni, il cui atteggiamento, prima ancora che miope, sembra piuttosto ideologico. Si continua infatti a guardare con diffidenza alla scuola non statale, mentre la realtà dei fatti mostra che le paritarie danno un positivo contributo culturale, sociale e persino economico al sistema scolastico del Paese. Grazie a esse (e al contributo delle famiglie) lo Stato realizza un risparmio annuale di quasi 5 miliardi di Euro, senza contare l’onere dell’edilizia scolastica. Mentre auspico un concreto cambiamento di atteggiamento, a tutti i livelli, verso le scuole paritarie, e ringrazio i Comuni della Diocesi che hanno deciso di sostenerle, voglio manifestare la mia gratitudine e il mio sostegno a quanti – personale, volontari e famiglie – si adoperano per farle sussistere e crescere.

Auguro dunque ai componenti della grande comunità scolastica della Diocesi un anno responsabile, solidale e creativo, affidando allo sguardo benevolo del Volto del Signore e all’intercessione dei tanti Santi educatori e studenti che la storia della Chiesa ci ha lasciato.

+ Paolo Giulietti

Arcivescovo di Lucca