UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Quattro proposte per “Liberare le scuole”

Le associazioni professionali CdO Opere Educative, Disal e Diesse intervengono chiedendo: libertà di insegnare, di organizzare, di scegliere, di costruire
1 Luglio 2020

L’esperienza della scuola vissuta durante questi mesi di forzata chiusura a causa dell’epidemia di Covid-19, ha reso ancora più evidenti alcune questioni sulle quali non è più possibile tacere e che indicano con chiarezza una strada da percorrere per il nostro sistema di istruzione. Il primo e più importante aspetto da sottolineare è che insegnanti, dirigenti, gestori, studenti e famiglie, quando possono concentrarsi in autonomia sullo scopo per cui la scuola nasce, sono in grado di imprimere una spinta innovativa e creativa all’organizzazione didattica, educativa e gestionale delle scuole italiane.

Lo scrivono in un comunicato congiunto le associazioni professionali CdO Opere Educative, Disal e Diesse, che raccolgono gestori, dirigenti e insegnanti di diversi ordini di scuola, lanciando un’iniziativa intitolata “Liberare le scuole”. Si tratta di un “manifesto” comune contenente alcune proposte che possano segnare un riferimento per l’avvio di una rivisitazione delle norme scolastiche a sostegno di una autentica libertà di educazione ed in vista di un rilancio del sistema della scuola pubblica, in particolare di quella paritaria.

“Nell’imprevedibilità della situazione – afferma Marco Masi, presidente Cdo Opere Educative – le scuole paritarie hanno offerto il loro significativo contributo: hanno preso molte decisioni a livello organizzativo, hanno messo in campo creatività e assunzione di responsabilità. L’avvio del prossimo anno scolastico non potrà non far tesoro di quanto si è visto accadere; l’offerta delle scuole paritarie nel nostro paese è un bene prezioso e deve essere valorizzato e sostenuto”.

Sul ruolo dei dirigenti interviene Ezio Delfino, presidente Disal: “Auspico che, in una scuola autenticamente liberata, il responsabile della direzione possa ritornare alla sua propria funzione di promotore e coordinatore dell’attuazione della proposta formativa, valorizzando l’apporto dei vari soggetti educativi del proprio Istituto (docenti, personale, famiglie) e del contesto in cui opera la scuola”.

Leggi qui il manifesto “Liberare le scuole”: https://www.foe.it/liberare-le-scuole?utm_source=sendinblue&utm_campaign=Liberare_le_scuole__26_Giugno_2020&utm_medium=email