UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Le Marche vanno controcorrente: tre milioni ai servizi educativi

Un pacchetto di contributi 'ad hoc' per gli istituti non statali
11 Giugno 2020

Sulle scuole paritarie, la Regione Marche prova a mettersi in proprio. Lo fa stanziando oltre 3 milioni di euro, con un corposo pacchetto di contributi destinati ai servizi educativi a gestione non statale. Una visione d’insieme rivolta a tutti gli ambiti che compongono l’intera offerta regionale: circa 500 strutture tra cui numerosi istituti paritari cattolici di ogni ordine e grado. «L’attuale emergenza sanitaria – ha spiegato l’assessore all’Istruzione, Loretta Bravi – sta sottoponendo il sistema scolastico ad una dura prova. Tra gli ambiti che mostrano maggior sofferenza c’è quello dei servizi educativi privati e della didattica paritaria e non paritaria che, nell’impossibilità di garantire la propria prestazione alle famiglie, ha riscontrato difficoltà nella riscossione delle rette mensili a partire dal mese di marzo 2020. Per compensare i mancati introiti abbiamo previsto interventi mirati con la creazione di un apposito Fondo servizi educativi». Misure economiche in aiuto di imprese e associazioni che svolgono un servizio pubblico. «Vogliamo così assicurare una forma indiretta di welfare familiare a sostegno della genitorialità – prosegue Loretta Bravi – che consenta anche di conciliare i tempi di vita e di lavoro in vista di una graduale ripresa dei servizi».

L’importo totale del fondo ammonta a 3,2 milioni di euro e sarà assegnato tramite avviso pubblico. Ogni destinatario, a seconda delle proprie esigenze, avrà a disposizione una quota parte economica sulla quale varrà l’obbligo di rendicontazione. I destinatari dovranno inoltre comunicare modalità e tempi del proprio 'piano riapertura'. Questa la ripartizione dei diversi target coinvolti: nidi privati autorizzati e accreditati (0-3 anni) 723mila euro, pari a 600 euro a bambino; scuole dell’infanzia (3-6 anni) un milione e 745mila euro, pari a 338 euro a bambino. Prevista poi una somma una tantum per un totale di 734mila euro: andrà a nidi convenzionati (7mila euro per ogni struttura), primaria non paritaria e scuole paritarie di I e II grado (5mila euro ciascuna). Nell’immediato i soldi verranno spesi per l’acquisto di materiale informatico per la didattica a distanza, dispositivi di protezione e sanificazione degli ambienti ma anche per l’inclusione degli alunni con disabilità. Altri 2 milioni di euro circa saranno poi destinati all’educazione domiciliare.

Un’altra novità introdotta dalla Regione Marche riguarda i circa 150 oratori diocesani. «Gli oratori sono un servizio di prossimità che sostiene la famiglia con una visione di relazione» spiega l’assessore. Per loro sono in arrivo 800mila euro a fondo perduto, una somma che si aggiunge al pacchetto d’emergenza educativa Covid. «Soldi che servono per dare un po’ di respiro alle strutture diocesane – dice Bravi – e che andranno spesi subito». Nonostante il cospicuo sussidio economico molti oratori non riusciranno comunque a riaprire i battenti in vista dell’estate. «A Pesaro, ad esempio, la città del Centro Italia più colpita dall’emergenza sanitaria – spiega don Giuseppe Fabbrini, responsabile della pastorale per gli oratori – solo uno su tre potrà tornare alla propria attività».

Roberto Mazzoli

Avvenire, 10 giugno 2020