UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Zuppi: «Siate luoghi e laboratori di speranza»

L’incontro fra l’arcivescovo di Bologna e i 90 doposcuola della Diocesi nelle parole di uno dei protagonisti
16 Settembre 2024

Martedì scorso a Villa Pallavicini si è svolto un pomeriggio di confronto e dialogo tra I volontari, gli educatori e gli insegnanti che operano all’interno degli oltre 90 doposcuola diocesani. Abbiamo partecipato in 140, provenienti dai territori della diocesi, dalla montagna alla pianura: da Castelfranco a Ozzano e da Monghidoro a Budrio.

Dopo una presentazione e un lavoro in gruppo che ci ha condotto a riflettere e dialogare, mettendo al centro l’identità dei nostri doposcuola, gli obiettivi educativi e didattici, e come presenteremmo il nostro doposcuola ad una Istituzione pubblica, è seguita la riflessione di don Giovanni Mazzanti, direttore dell’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile, sulla necessità di essere coesi, ognuno nella propria diversità, perchè espressione del proprio territorio e della propria Comunità. «La forza dello sguardo che guarda nel profondo e che si occupa delle persone, attraverso lo studio» è stata la sua riflessione. Il risultato del lavoro di gruppo costituirà un ulteriore elemento per la definizione del vademecum che in questi mesi il tavolo di lavoro sui doposcuola, in diocesi, sta elaborando. Nel delineare la fisionomia dei doposcuola don Giovanni ci ha anche indicato come luogo di Speranza, strumenti educativi e costruttori di fraternità. E ci ha definito «piccoli laboratori di società che danno segni di speranza».

Abbiamo poi accolto il cardinale Zuppi, che ci ha manifestato la sua grande gioia nel vedere tante realtà tutte diverse e allo stesso tempo tutte uguali nello scopo e nel lavoro, sottolineando l’importanza di essere espressione delle rispettive comunità ed invitandoci a curare I luoghi che utilizziamo perchè «nell’ordine, nella bellezza e nella cura si sta meglio e si educa a fare altrettanto». Il cardinale ci ha poi invitato a «far vivere la vita vera, insegnando a voler bene», ad evitare la tolleranza sbagliata, «promuovendo la genitorialità e la responsabilità».

Non è mancato l’accenno all’educazione alla tenerezza e alla gentilezza, che scoprono la bellezza della fragilità che merita ampio spazio a questa età. Ci ha altresì invitato ad essere credibili ed empatici per costruire il futuro dei nostri ragazzi attraverso l’accompagnamento, stando loro vicini nei momenti difficili, ma anche nei momenti importanti della loro vita, nello stile della «Fratelli Tutti». Concludo con le parole che lui stesso ci ha consegnato: «Quando avrò fatto qualcosa succederà, non dobbiamo vedere ora, ma sappiamo che succederà. I doposcuola rappresentano la speranza per tradurre un’esperienza».

Torniamo a casa con il cuore pieno di speranza nella consapevolezza che dobbiamo metterci all’opera per costruire un altro anno di speranza, e non resteremo delusi.

Francesca Sangiorgi, doposcuola/oratori San Lazzaro di Savena

Bologna sette, 15 settembre 2024