UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

“Voi giovani dovete essere messaggeri di speranza e solidarietà”

Il presidente della Cei e il cardinale Lojudice in dialogo con gli studenti dell’Università di Siena su guerra in Ucraina e migranti
3 Aprile 2023

Ieri mattina all’Università di Siena gli studenti hanno incontrato il cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei e il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza.

“Un tempo complesso per l’Italia e la Chiesa. Tra migranti e guerra in Ucraina” il tema scelto per il confronto dal Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali dell’Ateneo senese. Hanno introdotto i lavori il rettore Roberto Di Pietra, Giovanni Minnucci decano del Dipartimento di Scienze Politiche e Internazionali e Massimo Bianchi, incaricato di storia dei rapporti tra Stato e Chiesa. Ha coordina-to don Vittorio Giglio, direttore dell’ufficio di comunicazioni sociali dell’arcidiocesi di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino. «La guerra – ha sottolineato il cardinale Zuppi – è una delle sfide più grandi. Dobbiamo capire che cosa significhi cercare la pace e spingere perché questa non sia un'illusione ma diventi una realtà; anche la Chiesa farà l'impossibile per arrivare alla pace. Lo dico qui all’Università che è uno dei luoghi privilegiati dove si deve insegnare la pace attraverso la conoscenza e la cultura». «Tutti quanti per la pace dobbiamo fare molto di più – ha proseguito il presidente della Cei - e l'immagine del pianto di papa Francesco in piazza di Spagna dimostra l'attenzione e la condivisione della Chiesa verso la sofferenza del popolo ucraino e anche di quello russo. La guerra in Ucraina è una delle sfide più grosse in cui anche la Chiesa è sottoposta. Anche la Chiesa, noi tutti, dobbiamo fare di più». «Non possiamo pensare a un mondo senza la pace – ha aggiunto Zuppi – e dobbiamo fare di tutto per porre fine al riarmo generalizzato a cui stiamo assistendo. Voi giovani dovete essere i veri messaggeri di speranza e solidarietà in questo mondo così dilaniato e sofferente».

Sui migranti il cardinale Lojudice ha evidenziato come «il problema sia strutturale e mondiale. Dovremmo affrontarlo non come se fosse un’emergenza. Sulla criticità dei migranti vedo un’Europa disgregata e incapace di fare un cammino unico». Sul piano del governo «è chiaro che ogni esecutivo deve in qualche modo garantire i suoi colori politici e rispondere ai propri elettori, ma non credo che si potranno fare grandi stravolgimenti anche perché è come se si cercasse di respingere uno tsunami con un muretto. Credo che ci sia bisogno di mettersi a un tavolo per discutere di accoglienza e dare una risposta degna di una civiltà». «Lanciamo qui, insieme – ha proseguito Lojudice – la proposta di realizzare quanto prima gli stati generali sull’immigrazione in Italia. Un momento vero di verifica e progettazione comune». Immancabili le domande sul Papa, sulle sue condizioni di salute e su ipotetiche frizioni all’interno della Chiesa. Quesiti cui il cardinale Zuppi ha dato una risposta netta e chiara «le differenze nella Chiesa ci sono e per fortuna, il pensiero unico è altrove. Nella Chiesa c'è sempre tanta discussione tanta e tanta comunione. Casomai la malattia del Papa rafforza la comunione intorno a colui che serve e presiede la Chiesa che è appunto il Papa».

E poi le rassicurazioni sulle condizioni di salute del Pontefice. Una riflessione piena di fiducia espressa quando ancora non si sapeva che il Papa sarebbe stato dimesso oggi dal Policlinico Gemelli. In ospedale «il Papa ha ricevuto l’Eucaristia, ha letto i giornali e ripreso il lavoro – ha osservato Zuppi –. Gli facciamo tutti gli auguri e lo rassicuriamo che preghiamo per lui».

Gianluca Scarnicci

Avvenire, 1 aprile 2023