Non è nuovo ma con l’uso di internet e dei social network è sicuramente deflagrato. Il fenomeno del bullismo in Italia colpisce una fetta importante della popolazione adolescente. Secondo l’Istat, nel 2014, più del 50% nella fascia dei giovani dagli 11 ai 17 anni riporta di aver subito un episodio offensivo o violento da parte di altri ragazzi o ragazze durante l’anno.
Sensibilizzare al problema del bullismo è uno degli obiettivi dell’A.Ge. Associazione italiana genitori che per questo ha patrocinato la realizzazione di un cortometraggio dal titolo “Vorrei essere Belen”, prodotto da Cinema Casting, con la regia e la sceneggiatura di Fausto Petronzio. Oltre a quello dell’A.Ge., il corto ha ricevuto il patrocinio del ministero dell’Istruzione, del dipartimento di Neuroscienze dell’Università “Sapienza” di Roma, del Servizio di per la prevenzione al suicidio dello stesso ateneo e del FoNaGS, il Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola.
La trama prende spunto da tre vicende realmente accadute fra cui quella di Gabriele Corazza, il quattordicenne protagonista del corto e autore, quando aveva 12 anni, di un video in cui spiega ai suoi coetanei come la discriminazione e le offese non lo abbiano demolito. “Vorrei essere Belen” è stato giudicato come buona pratica dalla Presidenza della Repubblica, dal Ministero dell’Istruzione e dal FoNaGS e sarà visibile sul sito dell’A.Ge. (www.age.it) e del Miur a partire dal 30 settembre, in concomitanza con l’inaugurazione dell’anno scolastico da parte del presidente Sergio Mattarella e del ministro Stefania Giannini.
“Puntiamo a toccare la sensibilità dei ragazzi, dei genitori e degli insegnanti. Sono loro i nostri destinatari, gli unici che possono invertire la rotta che ha preso in Italia questo fenomeno. Ė a loro che ci appelliamo affinché vedano questo corto”. Così afferma Fabrizio Azzolini, presidente dell’A.Ge. Associazione italiana genitori, che ha concesso il proprio patrocinio. “Siamo abituati a ritenere la scuola come un luogo sicuro – aggiunge Azzolini -. Tuttavia anche in un luogo sicuro possono trovarsi degli ostacoli che vanno assolutamente affrontati per essere superati. Il bullismo è infatti una sfida che si può vincere se si coinvolgono in primo luogo i genitori, oggi molto spesso a disagio nel parlare con i propri figli. Il video vuole quindi offrire loro uno strumento di lavoro – conclude – perché usa il gergo dei ragazzi, li avvicina e allo stesso tempo apre lo sguardo dei genitori su uno scenario tristemente attuale”.
Vedi la scheda di presentazione allegata.