Carissimi/e, vi saluto caramente.
C’è un detto che dice: “Chi ben inizia, è già a metà dell’opera”. L’importanza degli inizi, dei primi passi è fondamentale in ogni campo: per un bambino che vuole imparare a camminare; per un ragazzo che vuole praticare uno sport; per un giovane che cerca una relazione sentimentale seria; per un adulto che desidera intraprendere una nuova attività lavorativa.
Stiamo cominciando un nuovo anno scolastico ed è una avventura che vede coinvolti ragazzi e genitori, insegnanti e agenzie educative che hanno a cuore la crescita delle nuove generazioni.
In questa occasione mi piacerebbe rivolgere una parola a tutti i protagonisti della scuola.
Anzitutto una parola agli studenti, a voi cari ragazzi e giovani. Vivete il cammino scolastico non come un peso, ma come una opportunità per diventare ‘grandi’: crescere nella curiosità di sapere cose nuove e di scoprire la bellezza delle parole e della poesia, della natura e dei suoi segreti, della capacità di affinare lo sguardo sulla realtà e avere un pensiero che non dipenda da altri.
Una parola ai genitori perché incoraggino impegno e responsabilità, senza timore che i figli facciano troppa fatica: la mente allenata e lo sforzo nell’apprendimento prepara per la vita. Non manchi una leale collaborazione con gli insegnanti, chiamati a tirare fuori il meglio di chi è loro affidato.
Una parola a chi insegna e fa parte dei collaboratori scolastici: la cosa più bella da insegnare è il desiderio di sapere, quella ‘sana curiositas’ che spinge a cercare, a capire. Questo avviene con la competenza personale e con la passione del cuore.
Una parola a tutti perché la formazione vera è quella integrale, in cui la testa non prevalga sul cuore, il pensiero non mortifichi la vita, il sapere cose non sia a scapito delle persone.
C’è una frase di Gesù che sempre mi ha colpito molto: “La verità vi farà liberi” (cfr. Gv. 8.32). Sicuramente, prima di tutto, parla di se stesso, rivelatore dell’amore del Padre e della verità dell’uomo. Ma a me piace applicare questa affermazione al nostro cammino di apprendimento: più impariamo e più diventiamo persone libere, non condizionati dal pensiero altrui, più capaci di allargare lo sguardo, andare in profondità degli avvenimenti, predisposti ad accogliere meglio la verità di chi incontriamo.
Ecco l’augurio che faccio a tutti i protagonisti di questo nuovo anno scolastico: mettercela tutta per valorizzare i molteplici doni di intelligenza e di sensibilità che il buon Dio ha messo dentro ognuno di noi, così da essere persone capaci di costruire una società migliore perché più umana e fraterna.
All’inizio di questo nuovo anno vi raggiungo con la mia benedizione.
+ Giuseppe, Vescovo di Oppido Mamertina-Palmi