La prima edizione della Giornata cade di domenica, con le scuole chiuse, ma non per questo deve passare inosservato il principio che la muove: la violenza, di qualsiasi tipo, non può avere diritto di cittadinanza. Si celebra oggi in tutta Italia la prima edizione della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico, prevista per il 15 dicembre di ogni anno dalla legge 25 del 4 marzo 2024. Che, oltre alla Giornata, prevede la costituzione di un Osservatorio per lo studio e il monitoraggio dei fenomeni di violenza a danno del personale scolastico, istituito al Ministero dell’Istruzione e del Merito, di concerto con il Ministero dell’Interno e il Ministero dell’Economia e delle Finanza. Sempre sul fronte della prevenzione, è prevista una campagna di sensibilizzazione sul rispetto del lavoro di dirigenti, insegnanti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo, mentre, sul versante delle sanzioni a carico di chi aggredisce, è stata introdotta, con una modifica al Codice penale, l’aggravante per violenza e minacce a pubblico ufficiale (con pena da 6 mesi a 5 anni) e per oltraggio a pubblico ufficiale (da 6 mesi a 3 anni la pena).
Un giro di vite necessario per arginare un fenomeno sempre più pervasivo, soprattutto nelle scuole superiori: solo nei primi tre mesi dell’anno scolastico, ovvero da settembre ad oggi, sono stati 19 i casi. Nel 2022-23 erano stati 36 gli episodi e lo scorso anno, nel 2023 2024, avevano fatto un balzo, salendo a 68. Nell’anno scolastico in corso 13 sono stati gli episodi in istituti di secondo grado, 6 nel primo ciclo. In 13 episodi la vittima è stata un docente, in 4 sono stati i presidi, in altri 4 casi il personale Ata e in un episodio le vittime sono stati tutti, dirigente scolastico, Ata e docenti. La violenza fisica si è registrata in particolar modo in Lombardia e Campania; a seguire, Sardegna, Lazio e Campania.
«L’idea dell’autorevolezza è fondamentale, nessuna autorità può reggersi senza autorevolezza», ha ricordato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, presentando la Giornata di oggi. «Ritengo condivisibili i recenti interventi legislativi che mirano a contrastare il crescente fenomeno degli atti di aggressione – sottolinea il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli –. Se la situazione non migliorerà, formalizzerò al Ministro la richiesta di proporre un intervento legislativo volto a disporre, nei confronti di eventuali aggressori del personale scolastico, l’arresto in flagranza come già introdotto a tutela del personale sanitario».
Paolo Ferrario
Avvenire, 15 dicembre 2024