UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Verona, il doposcuola che non ha «mollato» mai

Insieme alla danza l’aiuto allo studio per i bambini stranieri è stata una delle attività del Circolo giovanile Poiano Aps durante e dopo il lockdown
1 Luglio 2020

A Verona, anche il Circolo giovanile Poiano Aps si è trovato ad affrontare gli imprevisti causati dalla pandemia e ha reinventato le sue attività con l’obiettivo di mantenere vive le relazioni con i ragazzi e le loro famiglie. Se distanziarci fisicamente ci preserva dal contagio, alimentare le relazioni ci preserva dall’abbandono e ci consente di esaudire il nostro progetto educativo: incontrare i ragazzi e stare al loro fianco per aiutarli a cresce bene.

Due sono le attività che abbiamo rinnovato: la scuola di danza, i–Dea Danza, e il doposcuola per bambini stranieri. I responsabili hanno fatto in modo che le relazioni tra animatori, ragazzi e famiglie non si indebolissero, ma si rafforzassero proprio nel momento in cui c’era più bisogno di essere presenti. Con l’hastag #ideadanzanonsiferma le insegnanti hanno accompagnato oltre cento allieve e allievi tra lezioni on–line, video tutorial, dirette instagram, videomessaggi di sostegno per tutto il periodo della quarantena. La danza non si è fermata ma è entrata nelle camerette, nei salotti, nei garage, con una forza prorompente, facendosi veicolo di emozioni e strumenti di coraggio nel superare il difficile periodo di distacco da amici, parenti e compagni di scuola. A conclusione della quarantena le insegnanti hanno raggiunto tutti gli allievi, per rivederli, salutarli e portare loro una mascherina personalizzata con il logo della scuola.

I bambini e le famiglie del doposcuola hanno vissuto un disagio ancor più pesante. Il bisogno di relazionarsi e di avere un sostegno nello studio è fondamentale, per famiglie già in condizioni di fragilità sociale. Per loro l’hashtag è stato #maimolar, espressione coniata da Sofia Fenzi, fondatrice del servizio nel 2011. E quindi al via i compiti su whatsapp, le consegne di mascherine, torte e regali ai bambini che hanno compiuto gli anni, info alle famiglie sulle norme da tenere nelle varie fasi, attività in collaborazione con le insegnanti delle scuole, con Caritas e con il parroco don Flavio Rolfi, ma anche proposte di giochi a casa, letture, passatempi, sia in lingua italiana che in inglese.

Che cosa ci resta dopo tutto questo? Il grande desiderio di ripartire con nuovi progetti e la certezza che il bene è inarrestabile, non va mai in ferie e può duellare e vincere anche con il lockdown.

Federico Ballarin, Presidente Circolo giovanile Poiano Aps

Avvenire, 1 luglio 2020