Da oggi i bambini non in regola con le certificazioni vaccinali non potranno più entrare negli asili nido e nelle scuole materne, mentre per gli alunni dalle elementari alle superiori sono previste sanzioni fino a 500 euro a carico delle famiglie. Lo comunica il ministero della Salute, confermando che non ci sarà nessuna proroga dei termini previsti dalla legge Lorenzin, che ha introdotto l’obbligo di dieci vaccinazioni per accedere a scuola.
Ieri è stata, dunque, l’ultima giornata utile per mettersi in regola e, conferma il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, da questa mattina «chi non presenterà i certificati di vaccinazione non potrà più frequentare e deve essere chiaro che i dirigenti scolastici non hanno alcuna discrezionalità. La situazione è molto delicata e controversa – aggiunge Giannelli – si parla di salute pubblica e il dovere delle istituzioni scolastiche è quello di proteggere i bambini più fragili e a rischio. Non è mai troppo tardi per fare un appello al buonsenso di tutti i soggetti coinvolti», conclude il capo dei presidi italiani.
Contrari a qualsiasi ipotesi di rinvio, anche i genitori della Fiagop onlus, la federazione che riunisce le associazioni delle famiglie con bambini e adolescenti che hanno avuto tumori e leucemie. Ogni anno, precisa l’associazione, sono circa 2.100 quelli che si ammalano e, anche se, fortunatamente, otto su dieci guariscono, il loro sistema immunitario rimane fortemente compromesso, tanto che ogni infezione, anche la più banale, può avere conseguenze gravissime.
A poche ore dal termine ultimo per mettersi in regola, risultavano ancora diverse situazioni di criticità. A Modena, per esempio, sono circa seicento i bambini a rischio esclusione da nidi e materne, mentre sono 4.100 gli alunni non in regola con le certificazioni in tutta la provincia. Altri 350 bambini sono a rischio a Cesena, 300 a Bologna e 28 a Rimini, storica roccaforte “no vax”.
In anticipo rispetto ai termini, già ieri ci sono state le prime esclusioni. In una scuola dell’infanzia di Latisana, in provincia di Udine, si sono dovuti presentare i carabinieri per convincere una mamma a riportare a casa la figlia non vaccinata e anche a Pagani, cittadina del Napoletano, tre bambini sono stati allontanati e uno non tornerà fino alla fine dell’anno perché i genitori non intendono vaccinarlo. Stando ai dati diffusi dalla Regione Campania, complessivamente sono settecento i bambini non vaccinati. Altri tre alunni sono stati esclusi dall’Istituto comprensivo di Procida, la cui preside Giovanna Martano ha chiesto alla «politica di assumersi le proprie responsabilità, senza scaricare tutto sui dirigenti scolastici». Finiti, loro malgrado, nel mirino del consigliere regionale M5s del Lazio, Davide Barillari: «Stiamo analizzando ogni singolo caso di abuso di potere da parte dei presidi, coinvolgendo il garante dei diritti dell’infanzia », ha scritto su Facebook.
Intanto, dopo uno slittamento di 72 ore, è scaduto ieri, in Commissione Igiene e sanità del Senato, il termine per la presentazione degli emendamenti al disegno di legge che modificherà il decreto legge Lorenzin. Il nuovo testo introduce il cosiddetto “obbligo flessibile” ovvero al posto di una lista di vaccini obbligatori, prevede «Piani straordinari d’intervento», che qualora e laddove necessario, prevederanno una o più vaccinazioni obbligatorie per determinate coorti di nascita (o operatori sanitari) così da raggiungere le coperture di sicurezza. Dopo oltre 50 esperti auditi e un’enorme mole di documentazione, il ddl 770 “Disposizioni in materia di prevenzione vaccinale” ha però ancora molta strada davanti. Una volta esaminati gli emendamenti e stabiliti quali possano essere ammissibili, verrà inviato alle Commissioni di merito prima di arrivare in aula al Senato, dove sarà al voto per la prima lettura, per passare poi alla Camera.
Paolo Ferrario
Avvenire, 12 marzo 2019