UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Vaccini e tamponi, ecco le regole

Asili e primarie: la soglia a 5 casi positivi. Sì ai test fai-da-te per la sorveglianza
3 Febbraio 2022

Che sia un giorno di svolta vero per le famiglie italiane – un giudizio a sera espresso a chiare lettere persino dalla frangia più scettica dei presidi, da settimane in lotta col ministro dell’Istruzione e il governo per l’ostinata linea “aperturista” sul fronte della scuola – è scritto nero su bianco nelle migliaia di messaggi che intasano i social e i gruppi classe senza soluzione di continuità: «Non ci credo», «Ditemi che sto sognando», «Ma davvero succede? ». Sì, succede. Succede che dopo mesi di salti mortali e senso di impotenza, genitori e bambini e ragazzi possano finalmente intravedere una luce in fondo al tunnel della pandemia. La certezza prende forma dopo una giornata di anticipazioni e ipotesi, tutte piuttosto caute rispetto alle decisioni poi effettivamente prese in Consiglio dei ministri (col benestare del Cts). Per esempio, non era atteso alcun intervento sul fronte delle scuole materne, dove i bambini non indossano le mascherine e (almeno fino ai 5 anni) non sono vaccinati: «Troppi rischi» si era detto, salvo poi scoprire che d’ora in avanti per restare a casa serviranno ben 5 casi positivi contro l’unico che finora chiudeva le sezioni di nidi e asili, senza nemmeno l’appello dei tamponi. Stessa soglia per le elementari, dove al primo caso scattava la girandola dei tamponi ( T0-T5): solo con 5 casi scatterà la Dad, in questo caso solo per i non vaccinati e per 5 giorni invece che per 10.

Infine medie e superiori: qui il limite restano 2 casi, al terzo (come già avveniva) Dad solo per i non vaccinati, e sempre per 5 giorni al posto di 10. Ma il vero cambiamento, dirompente se sarà confermato nelle prossime ore, arriva sul fronte dei tamponi: al primo caso positivo – in qualsiasi classe, di qualsiasi ordine e grado – scatta l’autosorveglianza, vale a dire la responsabilità da parte delle famiglie di accertare o meno l’avvenuto contagio «anche con un tampone fai-da- te» spiega il ministro della Salute Roberto Speranza, chiamato a illustrare le decisioni del governo. «Si esce da questa fase con la fiducia reciproca e la responsabilità di tutti. È questo il senso delle misure che abbiamo preso oggi» gli fa eco il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Salvo circolari dell’ultimo minuto, insomma, potrebbe finire anche l’incubo dei tamponi a ripetizione, che tanto aveva complicato la vita quotidiana delle famiglie nelle ultime settimane, ma che soprattutto aveva sovraccaricato di burocrazia il sistema sanitario già provato dall’ondata di Omicron, con le Ats in tilt per il numero abnorme di provvedimenti da gestire e gli studi dei medici di base e dei pediatri intasati dalle richieste di certificati.

La parola d’ordine, insomma, d’ora in avanti è semplificazione. Forti dell’andamento della curva naturalmente, che con tutti i dati in calo (tranne quello dei decessi) consente «di prendere – spiega ancora Speranza – scelte forti. Ed è bello che queste scelte cominciamo a prenderle proprio sulla scuola». La polemica sulla presunta “discriminazione” tra alunni vaccinati e non resta sullo sfondo: il capo dei presidi, Antonello Giannelli, fa notare che dal punto di vista della gestione degli ingressi potrebbe essere un problema, ma ammette anche «che al momento attuale non si poteva fare diversamente. Qualunque situazione crea svantaggi per qualcuno e credo che chi non si è vaccinato debba farlo». In compenso «le misure vanno nella direzione giusta. E la previsione del test antigenico fai da te è una agevolazione. Confidiamo nel senso di responsabilità di tutti sulla riproduzione fedele».

Ma l’intento – forse meno esplicito – della decisione del governo è anche quello di spingere l’acceleratore sulle vaccinazioni pediatriche, ferme ancora al 32,8% di prime dosi e solo al 14,6% di seconde. Si vedrà già nei prossimi giorni se il fantasma della Dad, se pure ridotta a 5 giorni, convincerà i più indecisi fra i genitori.

Viviana Daloiso

Avvenire, 3 febbraio 2022