UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Università, il ministro ai rettori: un Erasmus formato Italia

Bernini: serve una rete che comprenda enti locali, università, imprese, associazioni e terzo settore
26 Gennaio 2023

«Ne ho già parlato in Crui: ai rettori delle Università italiane ho chiesto di dare avvio ad accordi di collaborazione sui piani di studio per consentire agli studenti di muoversi in università differenti durante un unico percorso, in modo tale che possano creare un piano di studio flessibile fatto di competenze trasversali». Lo ha dichiarato ieri il ministro all’Università e alla Ricerca, Anna Maria Bernini, intervenuta al Teatro Fraschini di Pavia durante l’inaugurazione dell’Anno Accademico dello Iuss, l’Istituto Universitario di Studi Superiori pavese. Un intervento durante il quale il ministro ha ribadito la volontà di creare una sorta di “Erasmus interno”, un percorso interdisciplinare che risponda meglio alle esigenze dettate dal Pnrr stesso: «Penso a figure come l’ingegnere medico, o il fisico filosofo - ha precisato il ministro Bernini -. Gli allievi potrebbero avviare gli studi presso una università e poi proseguire in un altro ateneo convenzionato che disponga di una specifica didattica più consona allo studente oppure in grado di fornire una preparazione più aderente all’obiettivo che lo studente stesso si è prefissato all’avvio del suo percorso».

Ma come realizzare tecnicamente un percorso di studi superiori che in Italia ancora non esiste? «Si può fare con una doppia laurea su due istituti diversi - ha chiarito ancora Bernini -: si tratta del dual degree richiesto dal Pnrr e che oggi è difficilmente attuabile perché risulta impossibile laurearsi contemporaneamente in due università differenti. Ecco, quindi, che organizzarsi in maniera tale che lo studente possa creare il suo piano di studi muovendosi su più atenei fornisce molteplici opportunità».

Tra gli spunti forniti dal ministro nel suo intervento anche una semplificazione in tempi brevi e la possibilità di fare rete il più possibile: «Entro il 2026 l’Europa ci impone obiettivi per i quali è necessario un taglio delle complessità che ci permetta di fare sistema - ha precisato Bernini -. Dobbiamo andare oltre le risorse del Pnrr e creare una rete (sul modello di un ecosistema) che comprenda enti locali, comuni, regioni che ospitano università, imprese, mondo del volontariato, associazioni e terzo settore. È la collaborazione tra questi mondi il segreto della continuità che dura nel tempo».

Un obiettivo auspicato anche dal Rettore dello Iuss di Pavia, Riccardo Pietrabissa, che nel suo intervento ha ricordato come il sistema universitario italiano sia sano e funzioni bene, ma come debba ancora essere liberato da una serie di vincoli che lo condizionano e lo costringono: «In questo lo Iuss è una piccola perla che sta cercando di fare delle proposte formative innovative e profondamente differenti tramite il concetto di laboratorio universitario». A questo proposito, l’inaugurazione del nuovo anno accademico (a cui hanno preso parte anche Enrico Giovannini, docente della Tor Vergata di Roma e ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel primo governo Draghi e ministro del lavoro e delle politiche sociali del governo Letta, e la linguista Valentina Bambini) è stata l’occasione per presentare i cinque temi identitari promossi dallo Iuss e che sradicano il modo di comprensione della realtà: agli studenti sarà consentito di ampliare le proprie conoscenze tramite spazio, futuro e dati, clima sostenibilità e rischio, innovazione, impatto e valore, complessità, pensiero e spiegazione, mente, corpo e linguaggi.

Simona Rapparelli

Avvenire, 25 gennaio 2023

(foto da Facebook)