Fase 2: alcuni atenei lombardi hanno già deliberato di proseguire con la sospensione delle attività in aula, altri hanno deciso di ripartire e adotteranno i provvedimenti nei prossimi giorni. «In ogni caso l’obiettivo è garantire in sicurezza, regolarità e continuità, la conclusione del semestre accademico e progettare il nuovo anno accademico con gli stessi principi, nella conferma che qualunque modalità didattica verrà adottata, le Università lombarde saranno pronte ad accogliere i propri studenti, soprattutto i nuovi, nelle aule, nei laboratori, negli ospedali per la ricerca».
È quanto spiega una nota firmata dai Rettori delle Università lombarde: Franco Anelli (Cattolica), Gianni Canova (Iulm), Elio Franzini (Statale Milano), Enrico Felice Gherlone (San Raffaele), Giovanna Iannantuoni (Bicocca), Marco Montorsi (Humanitas), Remo Morzenti Pellegrini (Bergamo), Riccardo Pietrabissa (Iuss Pavia), Ferruccio Resta (Politecnico di Milano), Francesco Svelto (Pavia), Angelo Tagliabue (Insubria), Maurizio Tira (Brescia), Gianmario Verona (Bocconi), Federico Visconti (Liuc).
L’Università è la sede principale della ricerca scientifica e dell’alta formazione delle nuove generazioni. Suo dovere è stato, in questi lunghi mesi, e nella drammaticità della situazione, sia far sentire la voce della scienza, sia mettere in atto le procedure per la tutela della salute pubblica, sia garantire - sia pure in remoto - continuità e qualità della didattica e dei percorsi formativi. Sono già numerosi gli importanti risultati scientifici, spesso pubblicati su riviste internazionali e tantissimi i progetti di ricerca interdisciplinare attivati, confermando ancora una volta, l’eccellenza soprattutto nei settori della sanità, innovazione tecnologica, digitalizzazione ed internazionalizzazione, come ulteriore fattore di attrattività regionale», scrivono i rettori.
«Ora che è stata decisa la ripresa di alcune attività nei prossimi giorni, non basta richiamare alla prudenza e al rispetto delle regole, ricordando che la pandemia non è affatto conclusa. Bisogna ribadire con forza quel che l’università ha rappresentato in questi mesi sul piano scientifico, formativo, sanitario ed etico. Le decisioni politiche sulla gestione dell’epidemia e delle sue conseguenze economiche e sociali sono state sempre basate sulla scienza, sulla competenza e sull’esperienza che le università hanno reso disponibili, con velocità e responsabilità. La sua funzione, a livello locale e nazionale diventerà ancora più importante per il futuro: è dall’università, da tutte le nostre università, che bisogna ripartire, nelle nostre città e nella nostra Regione», affermano i Rettori delle Università lombarde. I rettori che firmano questa lettera appartengono al territorio più martoriato dalla epidemia e sentono «il dovere di ricordare all’opinione pubblica, e a chi ci governa, che è compito primario dell’Università indicare la strada per la rinascita, rafforzando i percorsi formativi, le relazioni internazionali, la filiera formativa della sanità, i servizi, il diritto allo studio, le infrastrutture informatiche, le piattaforme tecnologiche».
Avvenire Milano, 5 maggio 2020