Si è aperto ieri a Matera l’annuale seminario dei teologi e degli assistenti pastorali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «La Terza missione dell’università: cultura, società, futuro. Pensare e vivere l’Università Cattolica in “uscita missionaria” ( Christus vivit 222)» è il titolo piuttosto articolato dell’appuntamento promosso dal Collegio dei docenti di Teologia, dal Centro pastorale dell’Ateneo e dall’Istituto Giuseppe Toniolo. Cinquantatre le voci che si ritrovano nella città dei Sassi per riflettere sul contributo che l’ateneo fondato da padre Gemelli può dare allo sviluppo del Paese. «Terza missione», ovvero nel lessico accademico l’insieme delle attività con le quali le università interagiscono con la società, accanto alle due missioni tradizionali, quella dell’insegnamento e della ricerca.
Ieri negli spazi dell’episcopio di Matera ci sono stato i saluti delle autorità locali e dell’arcivescovo Antonio Giuseppe Caiazzo. «L’intento è stato e rimane quello di far rientrare i nostri giovani nella terra di Lucania – ha detto il presule, sul legame tra Università Cattolica e territorio – che vede lo spopolamento delle sue energie e menti più preziose che quotidianamente sono costrette ad emigrare. Ogni anno più di 1.500 giovani lasciano la nostra terra». È seguito il dibattito introdotto dal vescovo Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, che ha specificato il senso del richiamo all’esortazione postsinodale Christus vivitcon la necessità di orientare l’università «in uscita missionaria». «L’università – ha aggiunto Giuliodori – non può essere, ed è certamente un rischio che corre, un luogo accademico chiuso, ripiegato su se stesso e separato dalla realtà. La terza missione infatti ricorda che l’università è il cuore pulsante di ogni autentico si- stema di sviluppo sociale».
Si sono poi confrontati il rettore della Cattolica Franco Anelli – «allargare gli orizzonti delle collaborazioni extraaccademiche » e «raggiungere presone anche distanti dal nostro modo di vivere e di pensare» è stato il suo invito – Aurelia Sole, rettore dell’Università degli Studi della Basilicata, Alberto De Toni, rettore dell’Università degli Studi di Udine e presidente della Fondazione Crui e l’arcivescovo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione cattolica. Zani in particolare, dopo aver analizzato l’evoluzione del concetto di «terza missione», ha ribadito l’attualità della costituzione apostolica Ex corde Ecclesiae, voluta da san Giovanni Paolo II per dare una direzione precisa alle centinaia di università cattoliche nel mondo e soprattutto ha richiamato la costituzione apostolica di papa Francesco Veritatis gaudium, sulle università e le facoltà ecclesiastiche, dal cui proemio ha tratto tre principi guida: la dimensione kerigmatica, quella dialogica e quella radicata nell’Incarnazione. «L’offerta formativa dell’università cattolica – ha sottolineato Zani in chiusura – sarà efficace se saprà influire sugli stili di vita e trasformare la stessa esistenza dei cittadini delle future generazioni, offrendo un’educazione che sia una forza dinamica capace di modificare il presente, aiutando i giovani a integrare i saperi della testa, del cuore e delle mani».
Andrea Galli
Avvenire, 10 settembre 2019