Su “Avvenire” del 9 giugno 2018 il pedagogista Daniele Novara e lo scrittore Davide Rondoni si inseriscono nel dibattito sul futuro della scuola.
Daniele Novara
Ci troviamo ancora una volta nel cuore del conflitto fra due modelli di scuola. Da un lato quella idealistica legata alla trasmissione dei contenuti, delle nozioni, delle conoscenze che vede l’insegnante posizionato in modo frontale dietro alla cattedra per consegnare il sapere di cui è portatore. Dall’altra un’idea di scuola dove il protagonismo è consegnato agli alunni e il docente assume un ruolo di regia operativa lasciando la scena all’attività di ricerca, di esplorazione, di laboratorio agli stessi.
Leggi l’articolo integrale: https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/una-scuola-da-reinventare
Davide Rondoni
La scuola spesso è un posto dove i ragazzi e gli adulti mandano ogni mattina i propri 'fantasmi', le 'maschere' ma le persone vere sono altrove. Da qui un diffusissimo senso di stress e di frustrazione e la sensazione di spreco di tempo e energie. Il primo pilastro dell’attuale situazione è che l’educazione dei giovani è compito dello Stato attraverso suoi funzionari. Stranamente mentre su altri campi non meno delicati della cultura e della educazione (dai musei ai teatri) lo Stato, se non altro per motivi economici, chiede l’intervento del popolo (attraverso fondazioni sponsorizzazioni, defiscalizzazioni...) sulla Scuola invece l’iniziativa del popolo è malvista e osteggiata. Non sarebbe ora di invertire radicalmente la direzione? Inoltre, non sarebbe meglio immaginare per i nostri figli ritmi e luoghi della formazione diversi da quanto avveniva più di un secolo fa?
Leggi l’articolo integrale: https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/basta-con-le-riformette-serve-un-cambio-radicale