Sempre più complesse sono le sfide che la Fism e le scuole associate devono affrontare e attraversare per continuare a essere risorsa, riferimento importante affinché l’educazione all’infanzia sia concepita come uno dei punti focali di una strategia autentica di costruzione di nuova convivenza sociale; per garantire un continuo confronto con la realtà, interpretandola e contribuendo a trasformarla, a migliorarla perché le scelte educative siano sempre qualificate, aggiornate e tradotte nelle pratiche quotidiane. I dilemmi che ci interpellano ogni giorno, infatti – sfide all’integrazione e all’inclusione, disuguaglianze e povertà, trasformazioni ambientali, sociali, culturali, istituzionali –, non sono affatto estranei alla mission della Fism e delle scuole associate; richiamano a una forte tensione che vede nel valore dell’educazione all’infanzia un punto irrinunciabile per costruire un futuro sostenibile, vivibile, equo, civile, da lasciare in eredità alle nuove generazioni. Una tensione evolutiva che è strettamente legata anche ai dispositivi istituzionali e organizzativi, che le regole statutarie e la consolidata pratica accumulata negli anni hanno di fatto disegnato. Fism nazionale, Fism regionali, Fism provinciali/ territoriali, Organi di gestione, Reti di scuole, Coordinamenti di rete descrivono una architettura strutturale e organizzativa che rappresenta una sorta di 'contenitore' articolato e diffuso di cittadinanza e di partecipazione attiva, che consente una reale espressione delle comunità.
Un’architettura che è la cifra distintiva di una Federazione e di un Sistema di scuole vicini ai contesti, capaci di trovare forze, risorse; e di esserci, di starci, insieme con le persone, aiutandole ad analizzare, interpretare, prevedere, 'governare' in una logica di sussidiarietà. Dentro questa architettura, dunque, insegnanti, genitori, componenti degli Organi di gestione e di partecipazione, bambini sono un propulsore corale capace di attivare processi e di disegnare percorsi, di mettere al centro l’educazione, di sollevare dibattiti, di promuovere confronti. Dentro questa architettura, ancora, si collocano strutture organizzative che, ai vari livelli, hanno il compito di promuovere, accompagnare, sostenere in modo capillare su tutto il territorio nazionale una progettualità pedagogica ed educativa di Sistema.
Strutture organizzative come la Commissione tecnica del Settore pedagogico e il Gruppo dei referenti pedagogici regionali – con la consulenza mirata di formatori ed esperti scientifici in diversi ambiti –, le Commissioni pedagogiche regionali e provinciali, il Coordinamento pedagogico di rete sono i contesti, i 'luoghi' in cui si sviluppa la riflessione scientifica, pedagogica, metodologica; si co-costruiscono percorsi formativi; si condividono scelte di azione, di valutazione, di documentazione. Snodi imprescindibili per una progettualità volta all’innovazione. Luoghi in cui viene messa a disposizione la ricchezza che proviene dall’esperienza di tanti professionisti, ma anche dalle diverse realtà locali; in cui vengono messe in comune le diverse competenze professionali, favorendo anche lo scambio tra le singole regioni. Luoghi in cui crescono 'comunità professionali' che cercano di condividere uno stile di lavoro unitario.
E dentro questi luoghi ciascun ruolo deve potersi collocare con funzioni chiare e distintive a fianco dei diversi altri ruoli e figure, professionali e non, che sono chiamati a garantire la qualità dell’offerta formativa delle scuole associate. Ruoli, quindi, di interfaccia, collegamento, composizione e sintesi; ruoli che nell’ambito delle Fism territoriali sono risorse strategiche per lo sviluppo istituzionale, professionale e organizzativo all’interno delle reti di scuole. Dentro questi luoghi si svolge un lavoro importante, serio, costante, competente, innovativo; un lavoro che si dipana – non sempre linearmente e con alcune fatiche, anche – lungo un filo conduttore che è da identificarsi trasversalmente nel qualificare sempre di più la proposta culturale e pedagogica delle scuole Fism nell’ambito del sistema pubblico integrato di istruzione.
Ed è proprio grazie al lavoro portato avanti da queste figure professionali, differenziate ma tra loro interconnesse e sinergiche, che il Sistema può continuamente alimentare, sostenere, diffondere riconoscibilità e distintività di uno 'stile Fism' e di un 'pensiero Fism' che 'abitano' e innervano il progetto educativo delle nostre scuole; ne sanciscono il diritto di cittadinanza sui diversi piani e nei diversi contesti: politico-istituzionale, professionale, sociale, comunitario. Rivitalizzano e alimentano le ragioni e il senso del fare scuola oggi.
Lucia Stoppini
Vicepresidente Fism
Avvenire, 4 febbraio 2020