UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Una Messa per Luca, i compagni: «Sempre con te»

Il ragazzo travolto dal tram mentre andava a scuola
14 Novembre 2022

«Per tutto il tuo viaggio starò con te». È il canto con il quale i compagni e le famiglie del liceo Einstein hanno iniziato la messa di suffragio in ricordo di Luca Marengoni, il quattordicenne morto finendo sotto un tram mentre andava a scuola. Centinaia i presenti nella chiesa di san Pio V, a due passi dal liceo. Compagni di Luca, genitori, professori e anche gente comune. Fuori ancora i racconti e l’angoscia per la tragedia.

«A quattordici anni - dice una mamma con gli occhi arrossati dal pianto - i giovani hanno già un’autonomia ma servirebbero dei corsi per metterli in guardia dai pericoli». «Anche perché – continua un altro genitore – con la voglia di sperimentare i ragazzi mettono un po’ da parte la paura». Intanto la chiesa si riempie. Davanti gli studenti, occhi lucidi, sguardi disorientati, le sacche e gli zaini ammassati negli angoli e ai lati delle panche, dietro i tanti papà e mamme che hanno voluto essere vicini in questo modo a Luca e alla sua famiglia. Tanti fino a riempire tutti gli spazi e anche fuori.

Una vicinanza sottolineata da don Pinuccio Mazzucchelli, insegnante di religione dell’Einstein che ha concelebrato con il parroco di san Pio V, don Franco, il viceparroco don Giacomo e il responsabile della parrocchia di Luca, don Fabrizio. Il valore da dare alla morte e alla vita, «l’importanza di andare cercare le ragioni per cui la vita è vita» la preghiera alla Madonna perché ci aiuti a non dimenticare di viverla fino in fondo sono state le parole dell’omelia che hanno scosso i presenti, seguite alla lettura del Libro dell’Apocalisse e del Vangelo della morte e resurrezione di Gesù secondo Marco.

Poi le intenzioni di preghiera per Luca e il ringraziamento per quanto ha dato a tutti e la richiesta «di darci la forza di stare l’uno accanto all’altro in modo fraterno come in questi giorni». Infine l’uscita, ancora a guardarsi, occhi negli occhi, increduli per chi non c’è più. «Era della prima D, lo incontravo spesso, sempre attorniato da amici» racconta uno studente. Conclude un’amica: «Me lo rivedrò sempre davanti. Questi mesi saranno uno strazio ma resterà sempre con noi».

Monica Lucioni

Avvenire Milano, 13 novembre 2022