“Più che soffiare sulla paura, più che attardarci sui distinguo, più che puntare i riflettori sulle limitazioni e sui divieti del Decreto, la Chiesa tutta sente una responsabilità enorme di prossimità al Paese”. È quanto si legge in una nota firmata dalla Segreteria generale della Cei, all’indomani della pubblicazione del Dpcm 9 marzo 2020 recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del Coronavirus Covid-19 sull’intero territorio nazionale.
“Tale inedita situazione deve poter incontrare una risposta non rassegnata né disarmante. Va in questa direzione l’impegno con cui la Chiesa italiana – soprattutto attraverso le sue diocesi e parrocchie – sta affrontando questo tempo”. Quella della Chiesa “è prossimità che si esprime nell’apertura delle chiese, nella disponibilità dei sacerdoti ad accompagnare il cammino spirituale delle persone con l’ascolto, la preghiera e il sacramento della riconciliazione; nel loro celebrare quotidianamente – senza popolo, ma per tutto il popolo – l’Eucaristia; nel loro visitare ammalati e anziani, anche con i sacramenti degli infermi; nel loro recarsi sui cimiteri per la benedizione dei defunti”. Ancora, “questa prossimità ha il volto della carità, che passa dall’‘assicurare a livello diocesano e parrocchiale i servizi essenziali a favore dei poveri, quali le mense, gli empori, i dormitori, i centri d’ascolto’.
Sul territorio le iniziative si stanno moltiplicando, sostenute dai vescovi e dalla passione di preti e laici, di animatori e volontari. La Segreteria generale della Cei, oltre a rispondere alle domande che provengono dalle diocesi, sta predisponendo una serie di sussidi che possano accompagnare la preghiera personale e familiare, come pure di piccoli gruppi di fedeli. Attraverso Avvenire, Tv2000, Circuito InBlu e Sir si stanno mettendo a punto nuove iniziative, programmi orientati alla preghiera e all’offerta di chiavi di lettura con cui interpretare alla luce della fede questa non facile stagione.
Nelle prossime ore sarà attivato uno spazio web intitolato Chi ci separerà, per raccogliere e rilanciare le buone prassi messe in atto dalle diocesi e offrire contributi di riflessione e di approfondimento.
L’Ufficio per l’educazione, la scuola e l’università sta preparando un appuntamento online appena sarà possibile, per non disperdere l'occasione di riflessione che avrebbe costituito il seminario nazionale “Educare ancora, educare sempre. Il tempo dell’educazione non è finito”. Seguiranno ulteriori comunicazioni, in base all’evolversi dell’organizzazione all’interno della Segreteria generale della CEI.