Lo scorso venerdì 25 agosto, dopo alcuni mesi di malattia, affrontati con coraggio e determinazione, l’amico professor Redi Sante Di Pol è tornato alla Casa del Padre. Per anni presidente nazionale Fism e attuale segretario nazionale aggiunto, nonché presidente regionale in Piemonte, Redi lascia un grande vuoto in tutti noi e nella Federazione, dove per tanti anni, con equilibrio e competenza, ha prestato il suo fattivo servizio a vari livelli. Gli siamo tutti riconoscenti per la dedizione, la competenza e la passione con cui ha operato nell’ambito della Fism nazionale, nonché in Piemonte e a Torino; per l’ampio impegno culturale e scientifico che ha contribuito anche a promuovere una più corretta, oggettiva, contestualizzata lettura delle vicende delle scuole dell’infanzia in Italia; per l’attività di formazione che ha svolto e per la qualificata collaborazione che, per la Federazione nazionale, ha prestato sia nel Consiglio nazionale della scuola cattolica sia nel Centro studi scuola cattolica.
Come ha ricordato il professor Giorgio Chiosso, suo collega di ateneo, nell’intervento durante il funerale e riportato poi in un articolo pubblicato sul numero di agosto della nostra rivista Prima i bambini, all’Università di Torino il professor Di Pol è stato ininterrottamente docente per 44 anni, prima come ricercatore, subito dopo la laurea in Pedagogia, poi dal 1998 come professore associato e quindi dal 2002 come professore ordinario, affiancando sempre la sua rigorosa competenza pedagogica con l’impegno di credente nella Chiesa e nella vita sociale. Apprezzato studioso delle questioni educative ha contribuito a formare una generazione di giovani docenti nell’ateneo torinese, dove nel 2005 ha assunto la presidenza del Corso di laurea in Scienze della formazione, presidenza che ha tenuto per circa un decennio con un impegno davvero senza risparmio. La sua preparazione è stata molto preziosa per assicurare al Corso universitario per maestri elementari e insegnanti di scuola dell’infanzia la giusta dosatura di insegnamenti teorici ed esercitazioni pratiche: per lui la scuola è buona solo se gli insegnanti sono preparati!
A me piace ricordarlo per le sue «battaglie» a favore dei diritti dei bambini, per la formazione degli insegnanti, per la qualità delle nostre scuole. Ci mancherà il suo apporto, mai banale, per una reale libertà di scelta educativa con il quale – per anni – ho condiviso progetti, attese e speranze di scuola e di educazione. Come Fism lo ricordiamo con viva gratitudine e lo affidiamo al Signore nella preghiera, stringendoci con affetto attorno alla moglie Isabella e ai figli Elisabetta e Francesco.
Luigi Morgano
Avvenire, 26 settembre 2017