Conferenze tenute, su iniziativa di un gruppo di amici di Rosmini, nello spirito degli incontri culturali promossi da padre Giuseppe Bozzetti (1878-1956), presso il Collegio di Porta Latina a Roma, in buona parte già pubblicate sulle pagine di “Rivista rosminiana di filosofia e di cultura”, costituiscono questo volume ricco di spunti sulla società del nostro tempo: Itinerari pedagogici. La filosofia dell’educazione in Rosmini (Tau, pagine 368, euro 25) di Oronzio Labarile, docente all’Urbaniana. Un testo che ricostruisce lo sviluppo della pedagogia rosminiana e ne rileva consistenza e attualità. La linearità del discorso dà netta l’impressione che per gli uomini del nostro tempo, così pieno di contraddizioni e inquietudini, sia utile tornare a Rosmini.
La pedagogia di Rosmini si coglie nei suoi valori se vista in stretta connessione con la filosofia, con la teologia, col pensiero politico. Labarile ricorda che dietro ogni visione pedagogica «c’è sempre una visione filosofica». Società e politica sono in crisi: hanno bisogno di educazione. La scuola è oggi ridotta ad azienda, l’educazione a formazione professionale. Anche il parroco – lo ripete papa Francesco - si è trasformato in manager. Per Rosmini, ricorda Labarile, citando Delle cinque piaghe della Santa Chiesa, «solo grandi uomini possono formare degli altri grandi uomini». Così avveniva quando a educare il clero era il vescovo e non «i giovani maestri de’ nostri seminari!»: egli con scienza e santità «non solo mostrava la verità, ma la faceva amare, senza separazione tra cuore e mente».
Cuore del lavoro di Labarile è il capitolo su Gesù Maestro. L’educatore deve possedere conoscenze, metodo e linguaggio adeguato, umiltà e responsabilità, passione per la ricerca, apertura al dialogo. Deve innamorarsi di Gesù, che lo aiuta a camminare sui retti sentieri, per conquistare la verità. Labarile rintraccia la figura e lo spirito di Gesù nelle opere che trattano di educazione e di spiritualità, ma anche in quelle filosofiche. Il buon maestro non scinde la teoria dalla vita, ma vive i contenuti che presenta.
Francesco Pistoia
Avvenire, 23 febbraio 2023
