“La scuola, anche in tempo di emergenza dev’essere una scuola vera e per certi aspetti nuova, cioè una scuola che non viene meno alle sue finalità, anzi proprio nello sforzo di far fronte alla crisi contingente, le ricomprende in modo più dinamico e declinate in traguardi innovativi e adeguati alle esigenze di ciascun alunno. A coloro che lavorano nella scuola, è richiesta non solo qualche strategia innovativa, ma principalmente una intelligenza vigile, critica e tempestiva nell’intervenire e nel monitorare una realtà in movimento che pur preoccupandoci insieme ci provoca”.
Con questa premessa, le principali associazioni del mondo delle scuole cattoliche (AGeSC, CDO Opere Educative, CIOFS scuola, CNOS Scuola, FAES, FIDAE, FISM e Fondazione Gesuiti Educazione) hanno inviato una serie di proposte alla task force ministeriale incaricata di studiare le misure necessarie per il prossimo anno scolastico.
I criteri a cui le associazioni invitano ad attenersi sono quelli della sicurezza, della flessibilità e autonomia. Ci si sofferma sul personale docente e non docente, sugli spazi e sui tempi, sulle iniziative e su una didattica “coordinata in presenza e a distanza”.
Una sottolineatura particolare riguarda la necessità di un patto educativo rinnovato. “La scuola, rimanendo se stessa – afferma il testo – può aiutare a ritrovare fiducia e serenità favorendo un patto educativo rinnovato, in cui si ritrovino la scuola, la famiglia, gli enti locali, la parrocchia, le associazioni che svolgono sostegno educativo extrascolastico nel territorio, specie in zone a rischio, dove la collaborazione di tutta la comunità risulta determinante”.
Infine, le associazioni chiedono che, per poter garantire il lavoro che tutte le scuole stanno mettendo in atto, l’emissione di linee guida e pronunciamenti da parte del Ministero avvenga non oltre il 30 giugno 2020.
In allegato il documento delle Associazioni.