UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Tuteliamo la scuola, serbatoio di relazioni

Il vescovo di Modena e Carpi, mons. Castellucci ai dirigenti scolastici: «Un vero rapporto educativo può arginare la solitudine»
21 Marzo 2023

«Cosa sta mutando nella scuola e in chi la vive in questi ultimi tre anni?». È la domanda su cui l’arcivescovo Castellucci ha invitato a riflettere i dirigenti delle scuole primarie e secondarie statali e paritarie di Modena e Carpi durante l’incontro svoltosi martedì 14 marzo, alle 18, in Arcivescovado.

Nell’ambito dei lavori per il Cantiere Sinodale sull’istruzione, Castellucci ha proposto un momento di dialogo aperto, accolto con grande disponibilità ed interesse dai numerosi dirigenti intervenuti. Un’occasione di confronto e di raccolta di idee, secondo i ruoli e le responsabilità delle diverse agenzie educative rappresentate, utile per consolidare relazioni interpersonali e generare spunti per azioni rinnovate e concordi. «Proprio le relazioni ha sottolineato l’arcivescovo Castellucci introducendo l’incontro -, sono la parte più preziosa da salvaguardare in quest’epoca, particolarmente nel campo delle attività educative e della scuola».

«La scuola rimane uno dei pochi corpi intermedi ancora vivi e attivi che genera quotidianamente rapporti e riflessione – prosegue Castellucci –. Le recenti difficoltà dovute al Covid e alla violenza della guerra, che mettono alla prova i giovani e le loro aspettative di vita e di lavoro, impegnano il sistema scolastico, gli operatori della formazione ed in special modo i dirigenti scolastici a ripensare l’impegno educativo». Il prof. Arienti, responsabile dell’ufficio diocesano per la scuola, ha rimarcato il ruolo degli insegnanti di religione che, come membri effettivi ed attivi della comunità scolastica, possono «costituire legittimamente, per l’istituzione e per gli alunni, un solido punto di riferimento di ordine organizzativo e culturale».

Tra i presenti è stata concordemente rilevata l’urgenza di un’attenzione ai ragazzi rivolta al piano educativo, oltre che alla cura dell’istruzione. In particolare la dirigente Giovanna Morini ha ricordato come oggi, a tre anni di distanza dal febbraio 2020, si possa dire che la scuola abbia saputo affrontare le emergenze pandemiche e strutturare dal basso giorno dopo giorno le azioni necessarie per tenere attive, seppure a distanza, le relazioni con gli studenti e con le famiglie. Tutto ciò nonostante le difficoltà professionali nel gestire le complessità normative e procedurali in continuo mutamento, per la salvaguardia della salute e l’adattamento delle procedure didattiche. Sono stati proprio i dirigenti con la loro attività e presenza a garantire la continuità del servizio scolastico tramite il sostegno a docenti, studenti e famiglie. La pandemia ha messo in risalto la funzione delle scuole e della dirigenza non tanto come struttura gestionale, ma come luogo capace di raccogliere la sfida urgente di fare cultura per le giovani generazioni, avviandole ad esperienze anche di ordine pratico ed esistenziale in cui possano mettere in gioco relazioni con altre persone come nelle esperienze di volontariato condotte nel quadro dei Pcto.

Altri dirigenti intervenuti, tra cui Tina Ponticelli e Maura Zini hanno rilevato la forza della scuola e dei dirigenti nel restare un solido e quotidiano riferimento nei momenti di isolamento, ma nel contempo la successiva ed attuale vistosa tendenza dei ragazzi alla dispersione, alla passività ed alla solitudine, con frequenti situazioni di isolamento e ritiro sociale.

L’urgenza di lavorare insieme

L’incontro sinodale tra l’arcivescovo e i dirigenti scolastici è divenuto occasione di riflessione sulle sofferenze e le solitudini indotte dalla presenza invadente e totalizzante di social e cellulari. Nel vivace confronto è emersa anche la difficoltà nella quale si dibattono famiglie e genitori, sempre meno presenti nelle relazioni scolastiche, e a disagio di fronte a queste problematiche novità. La scuola rappresenta spesso l’unico sostegno possibile. Una situazione ancora più grave e che richiede massima attenzione se si volge lo sguardo in particolare ad alcuni bambini di famiglie disagiate o di origine straniera che vivono in condizione di pesante marginalizzazione. La città ha bisogno di un’alleanza educativa forte a cui tutti i soggetti possano contribuire, anche per strutture stabili, reti di sostegno sociale, doposcuola. A questo anche le parrocchie stanno dando un contributo e le chiese diocesane possono dare un ulteriore prezioso supporto sociale disinteressato.

Pur nelle difficoltà ed urgenze rilevate, il clima dell’incontro ha trasmesso un forte senso di speranza e fiducia. La freschezza che mantiene il sistema scuola, il senso di responsabilità che vivono i suoi operatori a partire dai dirigenti, la capacità di leggere il nostro tempo ed il futuro della società e dei ragazzi, fanno della scuola un luogo privilegiato di progettazione e costruzione. Prima di un gradevole momento conviviale, Castellucci, nel ringraziare tutti gli intervenuti, ha rilevato che proprio questo metodo di dialogo e collaborazione, specifico della dinamica sinodale, permette di generare collaborazioni fruttuose. In conclusione si è formulato l’auspicio e il desiderio di dare continuità al dialogo proficuo generatosi, ricordando anche la figura di don Milani di cui celebriamo attualmente il centenario.

Giovanni Boschini, direttore della Pastorale scolastica

Il Nostro Tempo, 19 marzo 2023