UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Trieste-San Giovanni, un parco pazzesco

La “Terza Missione” dell’Università riguarda anche il patrimonio culturale e naturalistico
7 Aprile 2022

Fanno parte della Terza Missione delle università anche gli investimenti per la conservazione e l’utilizzo di luoghi particolarmente significativi dal punto di vista storico, artistico e culturale. Spesso, per le università, sarebbe più conveniente, in termini strettamente economici, costruire da zero o delegare ad altri enti la costosa ristrutturazione e conservazione di strutture di pregio. Strutture che non mancano certo a Trieste, una città di straordinaria importanza la cui università è legata a doppio filo a specifici periodi storici, dato che la richiesta di istituzione ha avuto una forte valenza politica e fu formulata quando la città era sotto il governo di Vienna.

Oggi l’Università di Trieste conta 663 docenti e 554 unità di personale tecnico-amministrativo, e svolge attività di formazione e ricerca con una forte valenza internazionale, a partire dai Paesi balcanici e del Mediterraneo, fornendo un contributo in termini di dialogo tra persone di nazioni diverse il cui valore è drammaticamente evidente in questi giorni. Il 7% dei suoi 16.500 studenti proviene infatti dall’estero, percentuale che sale al 10% nel caso degli studenti post-laurea.

Dal punto di vista della conservazione del patrimonio culturale, un esempio di trasformazione, apertura e integrazione è rappresentato dal Parco di San Giovanni, che nasce nel 1908 come sede del Frenocomio Civico, nel 1924 diventa 'Ospedale Psichiatrico Provinciale' e dal 1971 al 1978 è il centro propulsivo dell’innovazione nazionale in ambito psichiatrico con la rivoluzionaria riforma voluta da Franco Basaglia, culminata nell’approvazione della legge 180 del 1978. Oggi il Parco ospita dipartimenti e uffici dell’Università di Trieste, strutture e servizi sanitari, cooperative sociali e associazioni, un teatro di 270 posti attrezzato anche per spettacoli all’aperto, musei scientifici, spazi dedicati ad aree gioco e all’attività sportiva, roseti con più di 5.000 rose, alberi secolari, orti civici e giardini. L’area del Parco, che si estende per circa 22 ettari, è sempre aperta e visitabile da tutti i cittadini e il suo vivace microcosmo è frutto della collaborazione tra l’Università di Trieste, l’ASUGI (Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina), la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, l’ERPAC (Ente Regionale Patrimonio Culturale) e il Comune di Trieste.

Nell’intento di valorizzare e riqualificare un bene pubblico a beneficio dell’intera collettività queste istituzioni hanno riprogettato il Parco, ne hanno restaurato gli edifici e lavorano insieme non solo per la sua conservazione, ma anche per promuovere la partecipazione della cittadinanza a manifestazioni culturali, diffondere e condividere conoscenze, includere persone fragili, tutelare il patrimonio ambientale e architettonico.

La gestione del Parco è ispirata ai concetti di sostenibilità, impegno sociale, convivialità e supporto reciproco: cittadini, studenti, docenti, tecnici, amministrativi, medici e infermieri convivono e collaborano con associazioni e cooperative sociali in cui lavorano persone con situazioni di fragilità di tipo diverso - salute mentale, dipendenze, carcere, disagio economico -, quali le cooperative sociali Lavoratori Uniti 'F. Basaglia' e Agricola Monte san Pantaleone, Il Posto delle Fragole, l’Agenzia sociale Duemilauno, l’Impresa Sociale Confini, la Sartoria Sociale Lister. In un ambiente tipo campus universitario è quindi possibile incontrare, a pochi passi di distanza tra loro, laboratori e aule dell’Università, sale convegni, musei scientifici, istituzioni, sedi di cooperative sociali, associazioni di varia natura, strutture sanitarie e istituti scolastici, tutti ospitati negli edifici restaurati dell’ex Ospedale Psichiatrico. Anche l’Università di Trieste si è impegnata per il rilancio del Parco di San Giovanni. Ne è valsa la pena.

Andrea Piccaluga

Avvenire, 6 aprile 2022

(foto dal sito www.parcodisangiovanni.it)