UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Treviso, Le domande degli studenti al vescovo

Mons. Michele Tomasi ha dialogato con i giovani del corso serale dell’istituto Andrea Palladio, in un clima di serenità e condivisione
23 Marzo 2023

“La Chiesa annuncia il Vangelo, la buona notizia che dovrebbe riguardare ogni persona e tutte le occasioni che ci sono donate per incontrarci, parlare e conoscerci sono occasioni buone da cogliere e di cui essere grati”. Con questo spirito il vescovo Michele Tomasi ha esordito nella sua visita agli studenti del corso serale dell’istituto Andrea Palladio. Un invito da parte dell’Istituzione scolastica a un incontro colloquiale nel quale non si è sottratto alle numerose domande poste in un clima di serenità e condivisione.

“Penso che la relazione è quello che ci fa persone. Io non sono persona da solo, ma lo sono perché sono in relazione con altri. La Chiesa ha sempre creduto che siamo comunità e questo mi piacerebbe fosse l’offerta della Chiesa di Treviso: far vedere che insieme fioriamo, mentre da soli siamo più deboli”.

Numerosi gli interventi e i quesiti che sono stati sottoposti e altrettanto numerose e ricche le riflessioni che sono scaturite. Tra le domande, alcune sono state sull’organizzazione della Chiesa, sulla “coesistenza” di due Papi, o sull’elezione al soglio pontificio, altre ancora sul cammino della Chiesa, il dialogo con le altre religioni, il peccato, la dignità nella società e nel lavoro.

Il dialogo, l’ascolto e il crescere insieme sono prospettive necessarie per la Chiesa - ha sottolineato il Vescovo - perché, al di là delle singole posizioni, “quello che conta è continuare ad annunciare che c’è un Dio che ha un Figlio che è morto ed è risorto e apre prospettive di vita eterna. Questo è il cuore della vita cristiana e questo dobbiamo annunciare”.

Per quanto attiene alle questioni etiche, mons. Tomasi ha ben chiarito come ci si trovi di fronte a una società con domande nuove che chiedono risposte nuove e su questo la Chiesa deve lavorare, deve studiare.

Sulle trasformazioni che la Chiesa sta vivendo non poteva mancare il tema della poca frequenza dei giovani alla vita cristiana. E qui il Vescovo ha spiegato che per molto tempo la Chiesa è stata un ambiente di associazione molto presente nella vita delle persone. Oggi, date le molteplici proposte di incontro, per fare aggregazione non c’è più solo la Chiesa. “Ma questo - secondo il Vescovo - è un bene, perché l’annuncio del Vangelo deve essere libero. Per molti, poi, noi non siamo interessanti, siamo un’Istituzione vecchia, che viene vista soprattutto per i suoi errori e che non ha una parola importante da dire. A volte abbiamo una serie di risposte a domande che non vengono poste e altre volte diamo delle risposte non soddisfacenti alle domande che riceviamo. Per altri, si può vivere bene senza avere un riferimento a qualcosa che superi l’orizzonte terreno, senza un riferimento trascendente. E sui problemi quotidiani non siamo interessanti, forse perché si vedono tanti limiti di fronte a una pretesa di perfezione morale. Ma penso che l’annuncio del Vangelo, anche per la vita quotidiana, abbia qualcosa di profondo da dire che libera le persone e le fa vivere meglio. E mi piacerebbe riuscire a trasmettere questo, soprattutto ai più giovani”.

Nelle domande poste dagli studenti non poteva mancare la riflessione relativa al ruolo della donna nella Chiesa. Qui mons. Tomasi ha sottolineato come sia doveroso coinvolgere di più le donne, “su questo - ha detto - non abbiamo più scuse”. Il Vescovo ha concluso la sua apprezzata visita chiedendo una preghiera per il proprio Ministero.

“La Vita del popolo”, 19 febbraio 2023.