UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Tra i diplomati dell’era Covid il 20% non dà esami all’università

Il portale della Fondazione Agnelli per l’orientamento scolastico ha analizzato il percorso di 1,3 milioni di maturati
25 Novembre 2024

Hanno frequentato gli ultimi due anni delle superiori “a distanza” e, ancora oggi all’università, risentono dei postumi di quella situazione tanto faticosa. Tra i diplomati del 2021, quelli della “Maturità Covid”, uno su cinque non ha dato nemmeno un esame al primo anno di università. Lo rivela l’ultima edizione di Eduscopio, il portale per l’orientamento scolastico dalle scuole medie alle superiori, voluto nel 2014 dalla Fondazione Agnelli. Da questa mattina è online l’edizione 2024 (www.eduscopio.it).

Per la nuova edizione di Eduscopio, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, coordinato da Martino Bernardi, ha analizzato i dati di 1.347.000 diplomati italiani in tre successivi anni scolastici (a.s. 2018/19, 2019/20, 2020/21) in circa 8.150 indirizzi di studio nelle scuole secondarie di II grado statali e paritarie. Due i due compiti educativi fondamentali: la capacità dei licei, ma anche degli istituti tecnici di preparare e orientare gli studenti a un successivo passaggio agli studi universitari; la capacità degli istituti tecnici e degli istituti professionali di preparare gli studenti a un positivo ingresso nel mondo del lavoro per quanti, dopo il diploma, non intendono andare all’università e vogliono subito trovare un impiego. I “voti” ottenuti dalle scuole, suddivise per tipologia e città, sono consultabili su eduscopio.it.

Proprio questo lavoro di analisi dei risultati dei diplomati del 2020/2021, ha permesso di rilevare la stretta correlazione tra didattica a distanza dell’era Covid e i risultati del primo anno di università. Se, infatti, anche in ragione della struttura semplificata dell’esame, il loro voto medio all’esame di maturità è assai cresciuto – ancora più che nel 2020 – rispetto agli anni precedenti alla pandemia (83 nel 2021, era 77 nel 2019), «segnali negativi si registrano al loro affacciarsi all’università», si legge in una nota della Fondazione Agnelli. Peggiora, anche rispetto ai diplomati 2020, la percentuale di coloro che non hanno dato esami al primo anno (quasi il 20%, era intorno al 14% nel 2017 e 2018 prima della pandemia). Così come peggiorano lievemente sia la percentuale di crediti universitari acquisiti rispetto al programma dell’anno sia la media dei voti agli esami. Una situazione «preoccupante» per il direttore della Fondazione Agnelli, Andrea Gavosto.

Esiti migliori, invece, Eduscopio rileva a livello nazionale per i diplomati tecnici e professionali del 2021 che dopo la maturità non hanno proseguito all’università e cercato un immediato inserimento nel mondo lavoro. Il loro tasso di occupazione sfiora il 35%, con una crescita di cinque punti rispetto ai diplomati del 2020. Intanto, proprio in vista della scelta della scuola superiore, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha inviato in questi giorni una lettera a tutti i genitori, annunciando che «il Ministero metterà a disposizione un modello nazionale per il “Consiglio orientativo”, che sarà utilizzato dai docenti del primo ciclo, per fornire un supporto concreto a voi genitori – scrive Valditara –. Il documento conterrà, infatti, l’indicazione del possibile percorso scolastico da intraprendere per il secondo ciclo, in linea con le propensioni e le potenzialità di ogni singolo studente». Inoltre, il ministro ha firmato il decreto che stanzia 267 milioni di euro, per le figure del docente tutor e del docente orientatore nelle Scuole secondarie di II grado.

Paolo Ferrario

Avvenire, 21 novembre 2024