In vista dell’avvio del nuovo anno scolastico, accelera la campagna di vaccinazione del personale scolastico e degli studenti dai 12 anni in su. Un primo bilancio sarà fatto entro il 20 agosto e se, a quella data, saranno ancora molti i docenti non vaccinati, il governo potrebbe prendere in considerazione l’introduzione dell’obbligo per la categoria. A spingere sulla necessità di allargare la platea delle somministrazioni è, ancora una volta, il Comitato tecnico scientifico, che, rispondendo a una serie di quesiti posti dal ministero dell’Istruzione, ricorda le condizioni basilari per permettere la ripresa delle lezioni in presenza, obiettivo a cui è «assolutamente necessario dare priorità».
In cima alla lista delle misure da prendere per contrastare l’avanzata delle varianti del Covid-19, c’è, appunto, la vaccinazione del personale (docente e non) e degli alunni dai 12 anni in su. A questo riguardo, si legge nella circolare inviata ieri dal Ministero a tutti i dirigenti scolastici, «è necessario che la comunità scolastica operi per far comprendere il valore della vaccinazione, sia ai fini della prevenzione del contagio e della tutela della salute (soprattutto dei soggetti più fragili), sia quale misura per la ripresa della normale vita scolastica e con essa della vita sociale del Paese». E in serata, anche il ministro Patrizio Bianchi ha ricordato, in un tweet, che «vaccinarsi è un atto di responsabilità per la sicurezza di tutti».
Al momento, stando agli ultimi dati pubblicati dal governo il 16 luglio, l’84,85% del personale scolastico ha ricevuto almeno una dose di vaccino (o la dose unica), mentre il 78,2% ha completato il ciclo vaccinale. All’appello mancano ancora 221.354 persone, pari al 15,15% del totale. Le uniche regioni ad aver completato la vaccinazione del personale scolastico sono la Campania e il Friuli Venezia Giulia, mentre in dirittura d’arrivo sono il Lazio (manca lo 0,12% del persona-le), il Molise (0,19%) e le Marche (2,03%). Ancora indietro sono, invece, la Sicilia (43,24% del personale non vaccinato), la Provincia autonoma di Bolzano (38,17%), la Liguria (34,77%) e la Sardegna (33,34%).
Proprio per dare un’accelerata alla campagna, coinvolgendo chi ancora è refrattario a farsi vaccinare, il commissario per l’emergenza, generale Francesco Figliuolo, ha scritto nuovamente alle Regioni, chiedendo di ricevere l’elenco di tutti i non vaccinati entro il 20 agosto. «L’obiettivo è avere entro la prima decade di settembre il 60 per cento dei ragazzi vaccinati per poter tornare in presenza o con pochissime limitazioni», ha sottolineato il generale. «Auspichiamo che entro il 20 agosto» tutto il personale scolastico, docente e non docente «risponda in maniera convinta all’invito a vaccinarsi, comprendendo il valore civico di questo gesto. Qualora, però, a quella data il problema dovesse persistere, credo opportuno valutare l’ipotesi dell’obbligo vaccinale per questa categoria», ribadisce in una nota il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.
Sull’obbligo vaccinale concorda il presidente dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli: «Qualora non si riuscisse a ottenere la vaccinazione, si potrebbe valutare una forma di obbligo, che deve valere per tutti coloro che sono a contatto con l’utenza. Dunque per i non vaccinati non si avrebbe l’accesso a un determinato tipo di attività». Comprese le lezioni in presenza.
Paolo Ferrario
Avvenire, 23 luglio 2021