Sono stati in 70 a camminare da Gubbio ad Assisi per riflettere sulla cura del Creato grazie all’enciclica Laudato si’ di papa Francesco. Guidati dall’arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti, gli studenti universitari dal 30 settembre sono arrivati giovedì nella città di san Francesco per partecipare ieri alle celebrazioni per il patrono d’Italia. Si sono aggregati anche alcuni giovani di Firenze e Siena, ma per lo più i protagonisti di questo pellegrinaggio sono dell’arcidiocesi lucchese. Il programma delle giornate prevedeva «sveglia abbastanza presto e colazione tutti insieme», racconta Emanuele Belli, 22 anni di Camaiore, studente di Matematica a Pisa. «Poi facevamo una ventina di chilometri a piedi per raggiungere il punto di ristoro dove ci fermavamo per tutto il pomeriggio e per il pernottamento». Dopo il pranzo e un po’ di meritato riposo, «c’era la catechesi sui temi della Laudato si’, a cui seguivano i laboratori dove a gruppetti approfondivamo la discussione. Poi c’erano momenti di preghiera e infine la cena».
Questa esperienza, organizzata dal Servizio di pastorale giovanile di Lucca, ha coinvolto direttamente anche le comunità toccate per l’ospitalità dei pellegrini con l’esperienza sempre bella di accoglienza reciproca. Emanuele non ha dubbi: «È la prima esperienza del genere per me, ma la rifarò se ce ne sarà l’occasione, mi ha fatto riflettere molto sugli stili di vita che abbiamo». E proprio su quest’ultimo punto è Sara Angelini, 29 anni di Castelnuovo Garfagnana, a insistere. Lei lavora e studia, è all’ultimo anno di Scienze della formazione primaria a Firenze, e racconta: «Prima della partenza ci hanno fornito un kit con stoviglie che potevamo riusare». Quindi il pellegrinaggio è stato green a tutti gli effetti, senza sprechi e senza rifiuti. Per Sara, «è difficile nel mondo far passare certi messaggi sul Creato, ma la Laudato si’ offre spunti inattesi e coinvolge molto. Continuerò a occuparmi di queste cose, i nostri stili di vita sono troppo impattanti sull’ambiente ».
Le catechesi del pomeriggio sono state tenute da giovani seminaristi lucchesi prossimi al diaconato. Per l’arcivescovo Giulietti è stato «importante vivere lo stretto legame tra il camminare a piedi e la Laudato si’, perché abbiamo sperimentato un certo stile, più attento e consapevole». Poi aggiunge: «Con i giovani, ognuno con il suo percorso di studi, vogliamo continuare a portare avanti queste riflessioni. È quello che ci chiede il Papa».
Lorenzo Maffei
Avvenire, 5 ottobre 2019