UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Storia e cultura? Sui social

Il progetto 'Uninfluencer' prova a veicolare sui social messaggi nuovi legati a temi alternativi, a partire dal racconto della storia
30 Maggio 2022

Possono gli influencer stimolare il pubblico a un comportamento etico e socialmente utile? Sì, se parliamo di 'Uninfluencer'. Giacomo è uno di questi. Ha una passione per la storia che è diventata una rubrica su Tik Tok. Un’altra invece, l’ha scoperta durante la pandemia: scrivere e montare video. Qualche mese fa ha incontrato Michele e così le due passioni sono diventate parte di un progetto più ampio, che parla a ragazzi e adulti.

«Come diceva Don Milani, il grande insegna al piccolo». A ricordare le parole del celebre sacerdote è Michele Casula, uno degli ideatori del progetto, 'Uninfluencer', appunto. «Siamo partiti da questa considerazione: la società è disgregante e competitiva, perché allora non unire i talenti invece di dividerli?». Detto, fatto. È nata così un’idea che si sviluppa e coinvolge nove ragazzi in tutta Italia, dai 20 ai 26 anni. Sono studenti che, un po’ per gioco e un po’ per curiosità si sono avvicinati al mondo social, soprattutto Tik Tok e Twitch e hanno accettato una sfida: portare la cultura a tutti, ma con mezzi non convenzionali. No a conferenze, riunioni e congressi. Sì a video, immagini e musica. «Vogliamo coinvolgere anche insegnanti e genitori, perché l’apprendimento non deve essere noioso», dice Casula.

Il primo passo del progetto è stata la ricerca dei ragazzi, «non basata sui loro follower», ma sulle idee. La strada è duplice. Se da una parte 'Uninfluencer' vuole far dialogare giovani e meno giovani, «perché gli adulti non usano i social come i ragazzi e la comunicazione si blocca», dall’altra sono gli stessi influencer a parlare ai coetanei. Giacomo Panozzo ha 22 anni, vive in Val di Fiemme ed è uno di questi. Studia storia contemporanea a Milano, ma fa il conservatorio a casa, in trentino. Voce squillante e grandi sorrisi, Giacomo non è un ventenne che sta con le mani in mano. «Mi sveglio presto. Se ho lezione vado al conservatorio, mi rilassa tantissimo suonare il sassofono. Sennò mi organizzo con i video, li scrivo e giro, poi ripasso e studio». Dopo pranzo Panozzo segue lo stesso programma, mentre la sera «la tengo per me: suono, leggo, vado al cinema, per staccare. Mi dico sempre che devo andare a letto presto, ma poi non lo faccio». Ha iniziato a fare video nel 2020, raccontava come passava le giornate e «mi sono così divertito così tanto che anche la timidezza è svanita. Prima pensavo: ma a chi interessa, chissà chi lo guarda? ». La sua prima rubrica, 'Successe oggi' è nata nella sua camera. Ogni giorno «parlavo di un evento storico capitato proprio in quella giornata, è durato un anno ed è stato difficile – ride Panozzo –. Io non mi organizzo tantissimo e avere un appuntamento fisso è impegnativo».

L’esperimento è però riuscito e le rubriche si sono moltiplicate: storia, ma anche cinema perché «i film mi appassionano molto». «Io sono scoordinato – scherza Giacomo – su Tik Tok non avrei mai potuto fare balletti» e forse è meglio così, perché i suoi racconti piacciono eccome. 'Tuffo nel passato' e 'Misteri e orrori della storia' parlano di eventi famosi accaduti tra l’800 e il ’900. I video durano circa tre minuti e lui impiega dalle tre alle quattro ore per registrarli e montarli. «Perché Kaliningrad è un’enclave russa in Europa? Cosa è successo durante la notte di San Bartolomeo? Come mai si parla di strage degli Ugonotti?» Giacomo rispolvera nozioni di storia che la maggior parte delle persone ha studiato a scuola, ma spesso non ricorda. Pillole di cultura dispensate con musica e ironia. «Raccolgo le mie idee e i suggerimenti degli utenti per nuovi video. Poi studio il più possibile l’argomento del quale voglio parlare. Non sono uno storico, però imparo ogni giorno cose nuove e le racconto. Le persone sono curiose, è una bellissima cosa».

Greta Dircetti

Avvenire, 28 maggio 2022