UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Si ritorna in classe, ma non dappertutto

Senza istruzione 250 milioni di bambini
13 Settembre 2022

Questi sono giorni importantissimi, perché riaprono le scuole in quasi tutto il nord del mondo. In Italia la prima regione a riaprirle è stata l’Alto Adige, adesso seguiranno le altre. Il funzionamento della scuola è la garanzia che il progresso è in atto, e prepara un domani migliore di oggi. I figli sapranno quanto e più dei padri.

Tutto quello che hanno fatto i padri sarà appreso e tramandato, ma i figli inventeranno e costruiranno qualcosa di nuovo, qualcosa che i padri non sapevano. La scuola è il grande motore che cambia e migliora il mondo. Dove c’è scuola, c’è cambiamento e miglioramento. Io vengo dalla profonda campagna veneta, che era un’oasi di Terzo Mondo in casa nostra, ma c’era la scuola, la scuola ha portato i nostri figli della campagna al livello culturale dei figli delle città. Quando mi son messo a girare per il mondo, in ogni Paese dove capitavo guardavo se c’erano le scuole, e se funzionavano: se funzionavano, ne deducevo che quel paese avrebbe avuto un futuro.

La prima volta che capitai in Tunisia, mi portarono loro a visitare una scuola: c’erano i banchi a due posti, come da noi, ogni posto aveva in alto a destra una vaschetta in vetro, il calamaio, e ogni mattina il bidello passava con una bottiglia d’inchiostro e la rabboccava. I bambini usavano penne a pennino, le intingevano e poi ascoltavano il dettato e lo scrivevano. Scrivevano premendo così forte il pennino sulla carta, che la punta si storceva, noi dicevamo “si schincava”. Nella scuola tutto è importante. Anche scrivere sotto dettatura. È come camminare dietro a un adulto, se lui va lontano tu arriverai lontano.

In questa settimana, in tutto il mondo, i bambini camminano dietro agli adulti. I loro Paesi camminano con loro. In tutto il mondo? Ahimè no. Le disuguaglianze economiche tra i Paesi tengono fuori dalle scuole nel mondo 250 milioni di bambini. È un dato spaventoso, non posso crederci, cerco la fonte, ma purtroppo la trovo e la fonte è attendibile: è l’Unesco. La regione più colpita dall’assenza di bambini a scuola è l’Africa subsahariana, che è naturalmente la regione del mondo dove il progresso è meno sviluppato. Qui 98 milioni di bambini non vanno a scuola. Guardo almeno se il progresso è lento ma va avanti e trovo che no, il progresso va indietro. C’è un rapporto tra scuola e progresso. Vedo che la seconda area del mondo dove le scuole non funzionano è l’Asia centrale, dove 85 milioni di bambini non sono mai entrati in un’aula, non sanno cos’è.

Se questa è la settimana in cui nel mondo si aprono le scuole e se le scuole si aprono e funzionano con questa grande spaccatura fra area euro-occidentale e area afro-asiatica, allora questa è la settimana in cui nel mondo la forbice tra paesi che corrono avanti e Paesi che restano indietro si allarga e diventa un abisso. Per questo i missionari vanno in giro per il mondo a fare gli insegnanti. Vanno a insegnare a leggere, scrivere e far di conto. Il progresso deve partire da lì.

Ferdinando Camon

Avvenire, 11 settembre 2022