UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

«Serve una riforma radicale»

Confronto fra il ministro Bianchi e le associazioni studentesche
23 Febbraio 2022

Chiedono una «riforma radicale » della scuola, a partire dal «rapporto con il mondo del lavoro», da rivedere «strutturalmente » e insistono nel manifestare la propria «contrarietà» al ritorno degli scritti alla Maturità 2022. Sono stati questi i temi al centro del confronto, in forma telematica, tra il Forum delle Associazioni studentesche e il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che sono tornati a vedersi ieri pomeriggio, a due settimane dall’incontro dell’8 febbraio tra Bianchi i rappresentanti delle Consulte studentesche e a pochi giorni dalle proteste studentesche in tutta Italia.

«Dopo sei mesi di silenzio – denuncia la Rete degli Studenti Medi – il ministro ci ha convocato. L’incontro ha esplicitato la contrarietà di tutto il mondo studentesco nei confronti dell’Esame di Stato e del lavoro in generale del Ministero – raccontano i ragazzi –. La discussione ha poi toccato l’ex alternanza scuola-lavoro, da noi fortemente criticata e sulla quale è stato chiesto un tavolo di lavoro per rivedere radicalmente e strutturalmente il rapporto tra mondo della scuola e mondo del lavoro».

La Rete ha portato al tavolo anche il problema della salute psichica e del benessere psicologico degli studenti, rappresentando al Ministro la situazione di enorme disagio che le nuove generazioni vivono e portando alla luce le proposte contenute nella campagna “Chiedimi come sto”. «Sull’Esame di Stato il Ministero ha fatto un errore enorme e tutti lo stanno dicendo – sottolinea Tommaso Biancuzzi, coordinatore della Rete degli Studenti medi –. Aver scelto di andare dritti senza aver ascoltato prima di oggi le associazioni è sbagliato e Bianchi se ne prende le responsabilità nonostante tutto il mondo della scuola lo abbia bocciato. Ora vogliamo discutere col Ministero della riforma della scuola, di un cambio radicale sull’ex alternanza scuola-lavoro e di interventi reali sulla salute mentale». Tematiche al centro anche dell’incontro di ieri, che rientra nelle iniziative avviate dal Ministero per immaginare, insieme agli studenti, la scuola di domani. «La prossima settimana torneremo a incontrarci con i rappresentanti del Forum per un approfondimento sui Pcto e sul rapporto tra mondo della scuola e mondo del lavoro», anticipa Bianchi. Che, rispondendo ad un’interrogazione presentata da alcuni senatori di Forza Italia, ha aperto alla possibilità di ripristinare l’insegnamento del latino alle scuole medie, come avveniva prima della riforma del 1977. «Non è possibile immaginare un intervento normativo per reintrodurre l’insegnamento del latino nelle scuole medie – si legge nella risposta del Ministro –. Tuttavia, se deliberato dai collegi dei docenti nell’ambito dell’autonomia riconosciuta ai singoli istituti, può essere una scelta opportuna per valorizzare l’eredità della tradizione greca e latina, così da trasmetterla alle studentesse e agli studenti, non soltanto come patrimonio del passato, ma come chiave di interpretazione e di lettura della contemporaneità ».

Intanto, sempre con riferimento alle modalità di esecuzione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, la Commissione Lavoro del Senato «ha deliberato la proposta di indagine conoscitiva sui canali di ingresso nel mondo del lavoro e sulla formazione professionale dei giovani: stage, tirocinio e apprendistato», annuncia la presidente della commissione Lavoro del Senato, Susy Matrisciano (M5S). «Attraverso questo strumento – prosegue Matrisciano – la Commissione avvierà uno studio sulle condizioni di ingresso nel mercato del lavoro in particolare dei giovani, spostando il focus sul mondo della formazione a 360 gradi: dalla formazione professionale, agli stage e ai tirocini, che rappresentano la chiave d’accesso al mondo del lavoro dei nostri ragazzi».

Paolo Ferrario

Avvenire, 23 febbraio 2022