Una grande apertura delle scuole «nei confronti del mondo e delle situazioni di bisogno»: è uno degli aspetti emersi dal questionario sottoposto agli istituti di Bergamo e Brescia con riferimento alle rispettive esperienze di educazione al dialogo fra i popoli e alla solidarietà.
I risultati dell’iniziativa, promossa dalle due diocesi, con i rispettivi Uffici scolastici territoriali, sono stati illustrati durante un incontro al centro delle Comunicazioni sociali “Giulio Sanguineti” di Brescia. Fra i protagonisti anche Daniela Noris e Davide Guarneri, rispettivamente responsabile della Pastorale scolastica diocesi di Bergamo e della Scuola diocesi di Brescia. Sono 120 gli istituti che hanno risposto. La rilettura dei dati è stata affidata alla Fondazione Comunità e Scuola, diretta da Igor Penna. «C’è un’apertura alla “mondialità” che si esprime nella quotidianità – ha sottolineato Penna –. Le scuole sono pronte a rispondere alle emergenze.
Spesso l’azione parte dagli stessi studenti. Ci sono anche realtà che hanno attivato percorsi di alternanza scuola lavoro all’estero, nei Paesi in via di sviluppo. I dati rappresentano bene il tessuto valoriale delle due province, dal Banco Alimentare alla vicinanza con le Rsa o con le Caritas parrocchiali. Senza dimenticare le sfide della pandemia e dell’emergenza ucraina».
Il prossimo 25 marzo, nell’ambito del percorso congiunto Bergamo-Brescia Capitali della Cultura, le due diocesi vivranno, nei rispettivi capoluoghi, l’evento “Maturi al punto giusto”: se per Brescia è una tradizione, per Bergamo si tratta della prima volta. I maturandi si confronteranno con alcuni protagonisti del mondo sociale, politico e imprenditoriale. La collaborazione tra le diocesi proseguirà in autunno con la formazione dei docenti, attraverso il coinvolgimento delle università - la Statale a Bergamo e la Cattolica a Brescia -, sul fronte della cooperazione internazionale.
Carlo Guerrini
Avvenire, 1 febbraio 2023