UFFICIO NAZIONALE PER L'EDUCAZIONE, LA SCUOLA E L'UNIVERSITÀ
DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA

Scuole parrocchiali, un patrimonio da salvaguardare

Dedicato a Maria Bambina, l’asilo di Soleminis (Cagliari) è l’unico presidio per i più piccoli in un territorio che vede poche nascite
29 Novembre 2022

Resistono come querce tenaci abbarbicate al terreno. Ma ne restano purtroppo poche in tutto il territorio diocesano. Le scuole parrocchiali sono state, per tanti decenni, un punto di riferimento prezioso per l’intera comunità. Oggi ne resistono pochissime, affidate, per la gran parte, a cooperative che si occupano di istruire i più piccoli sia come scuole dell’infanzia, sia come scuole primarie, veicolando anche i valori cristiani.

«Erano le suore a reggere le scuole parrocchiali fino a qualche tempo fa», spiega il diacono Latino Loddo, dirigente scolastico in pensione al quale il vescovo Giuseppe Baturi ha chiesto di coordinare le attività dei pochi istituti ancora operativi nel territorio. «In molti comuni – sottolinea Loddo – le religiose, a causa della crisi di vocazioni, hanno dovuto chiudere le proprie strutture. In alcuni casi sono stati i parroci a subentrare alle famiglie religiose, ma diversi fattori hanno portato anche loro a dover rinunciare a esercitare un ruolo operativo in ambito scolastico».

Lo stesso Baturi ha deciso di scendere in campo a sostegno delle scuole parrocchiali, per cercare di trovare una soluzione operativa per mantenerle aperte. Ma anche per non disperdere l’alto valore educativo, da loro espresso nei precedenti decenni, nel contesto della vita comunitaria. (Andrea Pala)

A Soleminis la scuola parrocchiale resiste

A Soleminis la scuola parrocchiale resiste con grande dedizione da parte degli attuali gestori. Dedicata a Maria Bambina, è oggi gestita da una cooperativa che coniuga l’educazione con i valori cattolici. «Nel momento in cui siamo subentrati alla parrocchia nella gestione diretta dell’istituto – afferma Clarissa Porcu, legale rappresentante della cooperativa – non abbiamo nemmeno per un attimo voluto accantonare l’ispirazione cristiana che, da sempre, accompagna, nell’istituto, l’attività scolastica. Le finalità educative da noi portate avanti poggiano, saldamente, sul Vangelo. E cerchiamo di guidare alla fede i bambini che le famiglie ci affidano. Riusciamo ad andare avanti grazie ai contributi che riceviamo in virtù del nostro status di scuola paritaria. Abbiamo un numero ridotto di iscritti a causa, principalmente, degli importanti costi delle rette. Soleminis è un piccolo centro e, come tanti altri nel territorio, ha un numero di nascite molto basso. Questo fattore si ripercuote quindi sul basso numero di iscrizioni che abbiamo alla scuola parrocchiale».

La presenza di un istituto di questo tipo, nel contesto della vita comunitaria, rappresenta un punto di riferimento molto importante. E Soleminis non fa eccezioni. La scuola è infatti qualcosa di più di un semplice ente perché in esso si intrecciano storie e volti che contribuiscono ancora oggi ad alimentare quella vocazione identitaria tipica dei nostri piccoli paesi. «A livello scolastico – spiega Clarissa Porcu – il nostro è l’unico che garantisce, nella nostra comunità, il servizio della scuola d’infanzia. Non esiste quella statale e pertanto noi siamo l’unica struttura che consente, ai piccolissimi, di poter frequentare quello che una volta era chiamato asilo nel proprio paese. In questi ultimi anni, inoltre, si sono iscritti alla scuola “Maria Bambina” anche i piccoli alunni dei comuni limitrofi. E di questo siamo ben felici: ci fa piacere, infatti, che scelgano il nostro modello educativo preferendolo a quello proposto dalla scuola comunale». (a.p.)

Avvenire, 27 novembre 2022

(foto da Facebook)